Pastorale della salute: Garattini (Ist. Negri), “vaccinare i Paesi a basso reddito non è beneficenza è nel nostro interesse”
“Dobbiamo accelerare sulla vaccinazione. Non possiamo pensare che basti vaccinare solo da noi ma serve vaccinare tutto il mondo”.
Così Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, durante il XXIII Congresso nazionale dell’Ufficio pastorale della Salute della Cei, in programma dal 3 al 13 maggio. “Bisogna spingere – continua – perché si decida di produrre i vaccini anche in Italia perché non sappamo quanto durerà la pandemia. Abbiamo bisogno di 15 miliardi di dosi perché non possiamo lasciare i paesi a basso reddito senza. Non è beneficenza ma è nel nostro specifico interesse”. La sessione di questa mattina, dal titolo “Poverà sanitaria e vaccini: in Italia, come ai confini del mondo, la cultura del dono può rinnovare la società” è stata curata dalla Fondazione Banco Farmaceutico. Chi vive in povertà assoluta(vale a dire 5,6 milioni di persone stimate nel 2020) vive anche una condizione di povertà assoluta.
Luca Pesenti, professore di Sociologia, Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della ricerca sociale dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, ha illustrato i risultati di uno studio condotto su 900 organizzazioni servite dal Banco Farmaceutico. “Fra ottobre e novembre del 2020 – spiega – c’è stato un calo del 54% degli utenti serviti dalle strutture. Fra le ipotesi che spiegano questo dato c’è stata una rinuncia alle cure anche da parte dei poveri e poi il ridimensionamento delle attività degli enti che in alcuni momenti hanno chiuso. Molti volontari sono anziani e hanno dovuto smettere in ragione del rischio del contagio. Il calo più sensibile è stato rilevato negli enti più specializzati in campo sanitario. Abbiamo lanciato – conclude – una proposta di partnership integrata fra il servizio sanitario nazionale e il servizio sociosanitario solidale di cui abbiamo visto la forza fragile che ha bisogno di cure”.
Elisabetta Gramolini