Migranti, 76 dispersi nel Mediterraneo. Centro Astalli: “Inaccettabile omissione di soccorso”
Padre Camillo Ripamonti: “Nel Mediterraneo si consuma una strage senza precedenti. In questa occasione apprendiamo con sgomento che i soccorsi allertati non sono mai arrivati. Nessuna notizia da Tunisia, Malta e Italia. Sono vite che si potevano salvare, li abbiamo lasciati morire deliberatamente. Questo non può e non deve passare sotto silenzio!”
Il Centro Astalli apprende “con profondo dolore” del naufragio nel Mediterraneo, al largo della Tunisia, di un’imbarcazione con a bordo circa 100 migranti partiti dalla Libia. “L'Oim riferisce di 76 persone disperse. Secondo i soccorritori le autorità non hanno risposto alla richiesta di aiuto del natante in difficoltà. Nessuna notizia da Tunisia, Malta e Italia”, evidenzia il Centro Astalli.
Padre Camillo Ripamonti, presidente dell’associazione, nell’esprimere profondo cordoglio per le vittime, sottolinea: “Nel Mediterraneo si consuma una strage senza precedenti. In questa occasione apprendiamo con sgomento che i soccorsi allertati non sono mai arrivati. Sono vite che si potevano salvare, li abbiamo lasciati morire deliberatamente. Questo non può e non deve passare sotto silenzio! Occorre una nuova politica migratoria che metta al centro la salvaguardia della vita e della dignità di ogni persona che cerca di arrivare in Europa".
In questo senso, il Centro Astalli chiede: “l’attivazione immediata di un’operazione di ricerca e soccorso europea che abbia nelle regole d’ingaggio la ricerca e il salvataggio dei natanti in difficoltà nel Mediterraneo”; “l’apertura strutturale di canali umanitari per chi fugge da guerre e conflitti e l’accoglienza distribuita proporzionalmente tra tutti i Paesi Ue”; “la strutturazione di vie di ingresso legali per chi cerca lavoro in Europa e la previsione di percorsi di inclusione e integrazione stabili, organizzati e finanziati in maniera adeguata da fondi Ue”.
Ed ancora: “l’interruzione immediata degli accordi di esternalizzazione firmati con la Libia e la Turchia che ogni giorno condannano a morte migranti in cerca di protezione internazionale” e “l’evacuazione immediata dalla Libia dei migranti in transito, troppo spesso vittime di abusi, violenze e detenzioni illegittime”.