Le risorse ci sono, i bisogni anche. Assegnati a tutte le scuole sul territorio nazionale i 150 milioni stanziati dal decreto sostegni
L’arrivo dei finanziamenti, certo decisivo, non deve far dimenticare altre importanti necessità della nostra scuola, e in generale del “mondo scolastico”.
La scuola si muove. Entra nel vivo – almeno per quello che riguarda i finanziamenti – il Piano estate. Una nota del Ministero informa infatti che sono stati assegnati a tutte le scuole sul territorio nazionale i 150 milioni stanziati dal decreto sostegni che verranno impiegati appunto per l’attuazione del Piano. Soldi disponibili, con una media di 18mila euro per scuola. Ci sono poi le risorse (320 i milioni totali disponibili) dell’Avviso PON pubblicato in aprile e in scadenza il prossimo 21 maggio. “Le scuole – informa il Miur – stanno presentando in questi giorni le loro candidature”. Così come sarà possibile accedere ad altri fondi, 40 milioni in tutto, messi a disposizione con nell’ambito delle attività di contrasto delle povertà educative.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha commentato così: “Siamo al lavoro per costruire un ponte per il nuovo inizio. In queste settimane il mondo della scuola è impegnato per creare spazi e possibilità di potenziamento delle competenze e recupero della socialità di studentesse e studenti. Il Ministero è al fianco del territorio e degli Istituti per promuovere questo nuovo percorso e accompagnare le scuole nel disegnarlo”.
C’è di più. Un altro consistente intervento economico è previsto nell’ambito del digitale, per investimenti in laboratori, strumenti, formazione dei docenti e potenziamento delle competenze di studentesse e studenti. Parliamo di una somma di ben 100 milioni e si tratta – è ancora una nota del Miur a precisarlo – del pacchetto “di risorse stanziate in attuazione del Piano nazionale scuola digitale contenute all’interno del Decreto (per 66 milioni) firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e di avvisi pubblici (per un totale di 35 milioni) per la formazione dei docenti. Nella loro distribuzione sarà posta attenzione alle aree a maggior dispersione scolastica e ai contesti dove ci sono maggiori fragilità legate agli apprendimenti”. Risorse “fondamentali” per il ministro, dedicate ad accrescere le competenze digitali di studentesse e studenti e a “disegnare la nostra scuola oltre la pandemia”.
Indubbiamente uno sforzo importante. Trovare risorse economiche per la scuola è stato tante volte un esercizio più dialettico che concreto. In questo caso siamo di fronte ad un’emergenza che ha probabilmente evidenziato le necessità con un’urgenza forse mai avvertita prima.
L’arrivo dei finanziamenti, certo decisivo, però, non deve far dimenticare altre importanti necessità della nostra scuola – e in generale del “mondo scolastico”, delle persone che lo abitano: studenti, docenti, famiglie e tutti quanti gli operatori – che chiedono anche risposte differenti. In particolare non bisogna togliere l’attenzione dalla necessità di sostegno che le persone manifestano. In Francia il presidente Macron ha annunciato che metterà a disposizione risorse per pagare gli psicologi a bambini e adolescenti in crisi: è un esempio per ricordare come l’emergenza Covid abbia destabilizzato fortemente piccoli e grandi e anche su questo terreno occorre intervenire. Come stanno i nostri ragazzi dopo mesi di scuola a distanza, isolamento, overdose di pc e smartphone? Come stanno i loro genitori, alle prese con esigenze nuove e inaspettate? Come stanno gli insegnanti che non solo hanno dovuto misurarsi con “competenze digitali” talvolta fuori portata, ma hanno anche dovuto riconfigurare la capacità di rapportarsi e creare relazioni in modo – e con tensioni – del tutto nuove in questo tempo di pandemia?
Servono gli psicologi? Forse. Tanti sono già all’opera. Sicuramente bisogna pensare anche a questi bisogni.