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Il primo presidente del Brasile (al terzo mandato) con più di 60 milioni di consensi. Luiz Inácio Lula da Silva piega di stretta misura al ballottaggio Jair Bolsonaro, il primo presidente a non venir confermato. «Hanno cercato di seppellirmi vivo, ma ho avuto un processo di resurrezione nella politica brasiliana.

Torna alla ribalta il tema del completamento dell’idrovia Padova-Venezia, il canale navigabile che avrebbe le potenzialità di mettere anche in sicurezza la pianura tra Brenta e Bacchiglione andando così a salvaguardare dalle piene dei due fiumi un territorio che da Vicenza arriva al mare. 

La Fondazione Oggi e domani, nata lo scorso giugno, verrà presentata lunedì 7 novembre. Alla base, l’idea di costruire un progetto di vita caratterizzato dall’inclusione sociale per i disabili quando i loro cari non ci saranno più. Un stretto dialogo, durato due anni, con le esperienze del territorio ha portato alla costituzione con 19 famiglie e la Fondazione Cariparo come soci fondatori

Ci sarà un altro aumento dei tassi di interesse, già dal 15 dicembre e probabilmente - stimano gli analisti - dello 0,50%. Peggiorerà lo scenario sfavorevole per le famiglie indebitate a tasso variabile, per chi ha necessità di nuovi prestiti, per chi sta cercando lavoro. Non sarà una buona notizia neppure per chi ha risparmi da investire perché nessun miglior rendimento, a rischio contenuto, potrà annullare l'effetto devastante di un'inflazione che marcia al ritmo annuo del 10% e oltre

Luis Inácio Lula da Silva a 77 anni torna alla presidenza del Brasile per un terzo mandato, dopo i due dal 2002 al 2010, avendo sconfitto di stretta misura il presidente uscente Jair Bolsonaro (50,9 per cento contro 49,1 per cento). La differenza è stata di circa due milioni di voti, rispetto ai sei che separavano i due contendenti dopo il primo turno, in quella che è stata la campagna elettorale più incerta e “cattiva” di sempre, costellata anche ieri da polemiche e alcuni episodi di violenza

Sono trascorsi venti anni dalla tragedia che sconvolse il Molise e l’Italia intera, quando durante il terremoto di magnitudo 6.0 delle 11,32 del 31 ottobre 2002, crollò una scuola di San Giuliano di Puglia e sotto le macerie morirono 27 bambini ed una maestra. “Sulla carta sembra essere stata fatta giustizia, con le condanne a 5 anni, 3 anni, ma la verità è che nessuno di questi signori ha fatto un minuto di carcere, o speso un centesimo per risarcire i nostri figli. Quindi voglio dire: qual è la giustizia?”