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Con il giuramento nelle mani del Capo dello Stato, sabato 22 ottobre 2022 è nato a tutti gli effetti il governo Meloni. A norma di Costituzione entro dieci giorni dovrà presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia (lo farà tra martedì e mercoledì) illustrando il suo programma, ma intanto è già ufficialmente in carica. I ministri sono 24: 9 di Fratelli d'Italia, 5 della Lega, 5 di Forza Italia, i restanti sono considerati “tecnici d'area”.

Nel piccolo paese in provincia di Udine la generosità del parroco, che ha aperto le porte della propria casa ai rifugiati ucraini in fuga dalle bombe, ha innescato una meravigliosa catena di solidarietà che ha coinvolto anche le comunità vicine. Nel solco di una accoglienza che ha radici lontane, che hanno solo ritrovato linfa e vitalità.

La guerra è una follia. Nella guerra l’uomo cessa di usare il cervello, getta la ragione nella spazzatura, c’è un blackout del pensiero, del confronto per costruire la casa comune che è la nostra umanità. La guerra è uno scontro sul piano della forza, per cui non vince chi ha ragione ma chi è più forte. Per questo chi è più debole la subisce in maniera devastante. Di fronte a questa catastrofe non possiamo rimanere inermi. Ma cosa fare?

“Ancora una volta ci troviamo con un nodo in gola a prendere atto dell’ennesima tragedia annunciata: mentre l’agenda politica e mediatica è tutta centrata su altri problemi, su queste sponde del Mediterraneo si continua a morire, e tutta l’Europa sembra voltare le spalle all’orrore che riguarda uomini e donne e tanti, tanti bambini”.

Save the Children e Unicef: “Necessaria un’assunzione di responsabilità di Stati membri e istituzioni europee per garantire vie sicure legali di accesso, un meccanismo coordinato di ricerca e soccorso in mare e l’impegno nell’accoglienza e protezione dei più vulnerabili, come minori soli, mamme e bambini”. Centro Astalli: “L’orrore va fermato, basta accordi con la Libia!”

L’assessore Lanzarin: “In questo momento storico in cui alle ripercussioni economiche dettate dalla pandemia si stanno aggiungendo quelle in conseguenza della guerra in Ucraina, è prioritario indirizzare la massima attenzione verso le forme di marginalità e soprattutto alle nuove povertà”. Nel 2021 sono stati 159.563 i beneficiari assistiti dagli empori, di cui 51.297 nuclei familiari in stato di necessità

Si intitola “La voce legata a un filo”, il primo dei reportage, che verranno – da oggi e nelle prossime settimane - pubblicati dal Sir, con i quali lo scrittore afghano, Gholam Najafi, racconta il viaggio, da poco intrapreso, nel suo Paese natale dove è ritornato con il sogno di costruire una scuola per i bambini nei pressi di Herat. Gholam Najafi è autore di tre libri “Il mio Afghanistan”, “Il tappeto afghano” e, l’ultimo – per adesso –, “Tra due famiglie” (Ed. La Meridiana)