Non c'è repressione che tenga. L’Iran non abbassa la testa

Niente armi, una rabbia individuale, ora massificata. Uno scontento popolare che non ha bisogno di leader. E il regime prova a reagire

Non c'è repressione che tenga. L’Iran non abbassa la testa
Il lutto e la rivolta. Comincia con Masha Amini, curda, 22 anni, massacrata per l’hijab “scorretto” e morta il 16 settembre. L’Iran protesta in piazza e non smette più, nonostante 250 vittime e arresti a raffica (anche Alessia Piperno detenuta in carcere). Donne in prima fila senza velo o che si tagliano i capelli. Giovani universitari che staccano i ritratti di Alī Hoseynī Khāmenei. Città e paesi che manifestano al grido di «Donna, vita, libertà». E ogni 40 giorni, alla fine del lutto, scattano i cortei per le...