Tresché Conca. Giubileo per san Luigi Gonzaga
Dallo scorso marzo, nella chiesa di Treschè Conca i fedeli potranno ottenere l'indulgenza plenaria. La Penitenzieria apostolica ha infatti indetto un anno giubilare in onore di San Luigi Gonzaga per tutte le chiese a lui dedicate.
Nell’anno in cui il sinodo dei vescovi è rivolto ai giovani, la Penitenzieria apostolica ha concesso l’indizione di un anno giubilare in onore del loro patrono, san Luigi Gonzaga, a 450 anni dalla nascita. Il giubileo aloisiano è stato aperto nella chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio, a Roma, dove riposano le spoglie del santo, il 9 marzo scorso, nell’anniversario della nascita, ed è esteso a tutte le chiese del mondo a lui dedicate. Tra queste, c’è la chiesa di Treschè Conca, dove fino al 9 marzo 2019 i fedeli potranno ottenere l'indulgenza plenaria alle condizioni abituali (confessione sacramentale entro gli otto giorni, comunione eucaristica, preghiera per le intenzioni del papa).
Il parroco, don Nicola De Guio, ha messo a disposizione dei fedeli alcuni testi sulla vita di san Luigi e del materiale informativo all’ingresso della chiesa. Una di quelle chiese di montagna che, anche solo per il contesto, ti fanno sentire più vicino a Dio, e che nei mesi estivi si popola di turisti, molti dei quali abituali. «Al punto – racconta il parroco – che alcuni mi dicono: è questa la mia vera parrocchia. Cerchiamo di dare un’attenzione pastorale all’indicazione “formale” dell’indulgenza, in modo che la visita a questo luogo si riveli un’occasione per migliorare il proprio cammino di fede. E che la pratica si accompagni alla domanda: cosa mi riporta questo nella mia vita?».
I destinatari di questo invito non sono pochi, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando a Treschè Conca vengono celebrate due messe al giorno al posto della messa settimanale del resto dell’anno. Tutti i giorni viene celebrata la messa del mattino, alle 9, al palatenda, in paese e quella delle 18 in chiesa, anticipata il giovedì da un momento di adorazione eucaristica, con l’esposizione del Santissimo, dalle 17, e il venerdì dalle confessioni. «È un’occasione per condividere la vita della chiesa – conclude don De Guio – e per una maggiore cura della dimensione spirituale, anche per i turisti».