Thiene, Le Porte della Memoria. Guardini: pensiero, linguaggio, verità
“Le Porte della Memoria”, rassegna proposta dalla Città di Thiene e Amici della Resistenza - Anpi e Avl, in collaborazione con Anei, Aned, gli istituti scolastici cittadini e la Scuola di formazione teologica, si aprono anche quest’anno. All’interno dell’iniziativa, che abbraccia il Giorno della Memoria (27 gennaio) e il Giorno del Ricordo (10 febbraio), una serie di appuntamenti per destinatari diversi: dall’incontro alla conferenza, dal film alla presenza di un testimone.
Il 1° febbraio all’Auditorium “Fonato” di Thiene alle 20.45 l’incontro “1945. Parole per un nuovo orientamento. Romano Guardini prende parola dopo la catastrofe della Guerra”. Il titolo dell’appuntamento riprende quello dell’ultima opera del teologo e pensatore italo-tedesco che raccoglie una serie di scritti, alcuni inediti, pubblicati nel 2022, tradotti e curati da Gloria Dell’Eva, filosofa e studiosa del pensiero moderno e contemporaneo, docente allo Studio Teologico Accademico di Bressanone. «Guardini non è nuovo in questi appuntamenti – racconta don Giulio Osto, moderatore della serata e docente alla Facoltà teologica di Padova – già nel 2018 ne avevamo parlato per i cinquant’anni dalla morte. È poi conosciuto in zona perché andava in vacanza a Isola Vicentina, nella casa di famiglia. La novità sono gli scritti inediti e il valore aggiunto è la presenza della curatrice e traduttrice dell’opera». Tre i nuclei principali sui quali si orienterà la serata: dopo l’introduzione e presentazione di Guardini, le sue opere, l’importanza dei suoi testi, il contesto in cui sono nati, si affronterà il primo tema: il rapporto tra verità e menzogna. «La propaganda del regime – spiega don Osto – era costruita su una grande illusione. Nei testi di Guardini emerge questa dicotomia fra verità e bugia, verità e propaganda illusoria, la bugia della razza, del progresso, del salvatore. Il secondo tema invece si riaggancia al discorso fatto agli studenti a Tubinga, dedicato alla Rosa Bianca, un gruppo di giovani studenti che si ribellarono al regime nazista durante la guerra e che pagarono con la vita. Un discorso che per anni è stato distribuito alle matricole; è un appello alla responsabilità del pensiero, a non farsi indottrinare. Infine il terzo nucleo è l’analisi del linguaggio e la responsabilità della lingua. Guardini analizza quello che è successo alla lingua tedesca durante il regime: c’è stata distruzione del linguaggio. La parola invece deve essere al servizio della persona. Tutti temi molto attuali». Durante la serata, a ingresso libero, verranno letti anche dei passi dei testi di Guardini