Sondaggio di Pastorale giovanile e Noi Padova sui grest. Il Grest è prezioso per fare comunità
L’anno scorso, tra luglio e ottobre, la Pastorale giovanile e Noi Padova hanno promosso un sondaggio presso tutte le parrocchie della Diocesi, per fare il punto sulla situazione dei grest parrocchiali.
Analizzando i risultati di tale iniziativa, «possiamo affermare che ne è valsa la pena – dichiarano i promotori. Per 295 motivi e più». Questo il numero delle comunità parrocchiali – tra le 459 interpellate – che hanno risposto al sondaggio, dichiarando di promuovere il grest ogni anno.
Sono coinvolti circa 30 mila tra bambini e adolescenti, e impegnati circa 9 mila giovani nell’organizzazione e nella gestione.
«Alla base del grest e degli sforzi che si fanno per realizzarlo – spiega Giorgio Pusceddu dell’ufficio di Pastorale giovanile – c’è la consapevolezza di fare qualcosa di bello, vitale, utile. Una forza che è espressione di una comunità cristiana e che è bene venga vissuta con questa tensione, che venga concepita come preziosa opportunità pastorale».
Le domande del questionario riguardavano le risorse messe in campo, le proposte, le difficoltà riscontrate, la ricchezza di questa esperienza.
Un terzo delle parrocchie, sulle 295 che hanno risposto, investe economicamente nella formazione degli animatori. Tutte le parrocchie si auto sostengono e circa l’80 per cento di quelle che organizzano il grest promuove anche altre attività, come l’Azione cattolica dei ragazzi, nel corso dell’anno.
Una visione precisa della situazione dei grest traspare dai quesiti finali, che chiedono quali siano le fatiche e quali le ricchezze maggiori del grest. Tra le difficoltà emerse ci sono la formazione e il coinvolgimento degli animatori, oltre che il coordinamento del loro lavoro, anche in considerazione della giovane età; e il bisogno di instaurare rapporti proficui con le famiglie.
Difficoltà oggettive, ma far parte del gruppo animatori «è bello, creiamo un bel gruppetto!»: questo registra il sondaggio. E ancora: «Si crea un senso di comunità difficile da trovare in altre occasioni durante l’anno, neanche nella sagra che coinvolge di più i giovani e gli adulti»; «la soddisfazione, i complimenti dei genitori e il fatto che sia stato riconosciuto il lavoro svolto»; «la bellezza delle relazioni e dell’incontro con le famiglie e con altri giovani».
«Nell’attività del grest, gli animatori si riscoprono protagonisti della propria comunità» evidenzia Riccardo Berengan, consigliere del direttivo di Noi Padova.
In una Chiesa sempre più povera di vocazioni, le realtà associative del territorio saranno chiamate a supplire sempre di più a delle assenze importanti. Per questo, è importante investire nella formazione dei laici che, a vario titolo, sono impegnati nei servizi alla comunità.
«Il lavoro dei ragazzi nei centri parrocchiali è fondamentale, perché si mettono al servizio delle famiglie in un periodo dell’anno, l’estate, in cui le famiglie stesse sarebbero scoperte – precisa Berengan – Nella nostra Diocesi sono presenti realtà più o meno strutturate, ma in ogni caso la carta d’identità di queste associazioni è la stessa: ci sono giovani, che si prendono cura di piccoli, genitori, nonni... Una macchina notevole che è sempre apprezzata dalla comunità e che merita di essere valorizzata».
295 sono le parrocchie della Diocesi di Padova che – rispondendo al sondaggio promosso da Pastorale giovanile e Noi Padova – hanno dichiarato di organizzare il grest ogni anno
1/3 delle parrocchie censite investe economicamente nella formazione degli animatori
30 mila è il numero di bambini, ragazzi e adolescenti coinvolti
9 mila sono i giovani che si occupano di organizzazione e gestione del grest
80% delle parrocchie che organizza il grest promuove, durante l’anno, altre attività per i ragazzi
Esperienza che porta gioia a chiunque: è emerso un tripudio di colori
Un sondaggio sul grest: opportunità per conoscere meglio le realtà diocesane e trarre spunti di riflessione
«Quando viene proposto di partecipare a un sondaggio – spiega Roberta Malipiero, addetta all’area comunicazione e formazione di Noi Padova – la prima cosa che viene in mente è il fattore “tempo”: è inevitabile pensare a quanto tempo si potrà “perdere” per assecondare questa richiesta. Se viene specificato fin dall’inizio che il sondaggio è breve, allora già si alleggerisce un po’ il fardello di approccio, ma quando viene specificato che il tema del “breve sondaggio” è il grest, allora la disposizione mentale cambia».
Grest: una parolina quasi magica che ha il potere di far cambiare gli atteggiamenti degli interpellati «verso un maggior senso di disponibilità e apertura – continua Malipiero – perché è un’attività che sta proprio a cuore a tutti, è un’esperienza bella che trasmette sempre gioia per chiunque la viva: da animato, animatore, genitore, coordinatore, volontario di aiuto... Fare un sondaggio significa ripetere le stesse domande a tutti gli intervistati e, in alcuni casi, vi sono risposte abbastanza simili. In verità, ciascuno è unico e ciò che non può emergere dai dati (che comunque sono altamente significativi!) è l’entusiasmo degli intervistati nell’essere interpellati per raccontare il proprio bagaglio esperienziale in merito a questa meravigliosa proposta educativa.
In primis, il tono della voce dal quale affioravano orgoglio, soddisfazione, o anche preoccupazioni ma sempre con la fiducia e la volontà ferrea di trovare soluzioni; poi il piacere di poter esprimere con libertà il vissuto della propria realtà che, come in un mosaico, contribuisce a fornire un quadro reale della situazione sul territorio diocesano: un tripudio di colori, affascinante nelle diversità e nelle similitudini e, soprattutto, nella centralità della bellezza delle relazioni umane, con l’entusiasmo di crescere insieme».
Covid19: attenzioni per i circoli Noi
In questa situazione difficile, è motivo di sofferenza e smarrimento nelle nostre comunità il non potersi trovare per celebrare l’eucarestia oppure per stare insieme in patronato… eppure è necessario per la salute di tutti. Raccomando i circoli Noi di seguire con rigore quanto disposto da chi di competenza: è importante collaborare con corrette prassi e attenzioni. È fondamentale perciò tenere chiusi i centri parrocchiali, con lo scopo di contenere i pericoli di contagio dal coronavirus e tutelare le persone, soprattutto i più deboli. Grazie.
Fabio Brocca presidente noi padova