Seminario Minore: si riparte con fiducia, riflettendo sul futuro
In Seminario minore tutto è pronto per il nuovo anno formativo. Che non sarà come gli altri: a giugno scorso il vescovo Claudio ha annunciato la vendita dell’edificio. L’esperienza del lockdown ha abituato i seminaristi a uno stile di vita comunitaria inedito. Parola chiave: flessibilità
Al Minore tutto è pronto, come ogni settembre, per accogliere il rientro dei seminaristi per il nuovo anno formativo 2021-22. Certo, non sarà un anno come gli altri. Il vescovo Claudio – alla Festa di san Gregorio Barbarigo, il 18 giugno scorso – ha comunicato al presbiterio diocesano la decisione, dopo mesi di riflessione, di vendere l’edificio del Seminario minore a Rubano, che ospita anche Casa Sant’Andrea. «Questa decisione – sottolinea don Giampaolo Dianin, rettore del Seminario – è frutto di un anno di confronto in consiglio presbiterale ed è stata presa dopo aver avuto il parere favorevole del collegio dei consultori e del consiglio per la gestione economica della Diocesi».
Queste le conclusioni a cui è giunto il consiglio presbiterale: «Spostare l’attenzione dagli edifici alle persone – spiega don Dianin – che, in questo caso, sono gli adolescenti che vivono un’esperienza comunitaria di crescita umana, cristiana e vocazionale, ma anche le famiglie e le nostre comunità cristiane come contesti di maturazione di ogni vocazione. Distinguere il futuro della comunità del Minore e della pastorale vocazionale per gli adolescenti dall’edificio nel quale oggi abita la stessa comunità; verificare la possibilità di sperimentare forme nuove di discernimento vocazionale e di accompagnamento per adolescenti di 17 e 18 anni, sul modello familiare come già avviene in alcune Diocesi del Nord Italia».
Mentre il consiglio presbiterale si interrogava sul futuro del Minore, si è presentata la concreta possibilità di alienare l’edificio di Rubano a una associazione di volontariato che si dedica a ragazzi in difficoltà. «Tante volte chiediamo un segno dal cielo per capire quello che il Signore vuole da noi e questa possibilità ci è parsa come una vera provvidenza. Di questa associazione, infatti, condividiamo scopi e valori e siamo contenti di favorirli nella realizzazione del loro grande progetto, frutto dell’amore per i loro figli».
Le trattative per la vendita sono appena iniziate «e ancora non sappiamo se andranno a buon fine. Nel frattempo avremo la possibilità di verificare la possibilità di realizzare l’auspicio del consiglio presbiterale di dare un futuro all’esperienza di accompagnamento vocazionale anche in forma residenziale. Siamo consapevoli che imboccare questa strada è un vero atto di fede perché i conti si fanno sempre sul reale più che sulle idee, ma vogliamo provarci ben sapendo che il Signore chiama anche ragazzi e adolescenti e non attende un’età canonica per parlare al cuore delle persone».
Intanto inizia un nuovo anno per i seminaristi del Minore. Un anno che “raccoglie” e fa tesoro di quanto imparato durante il lockdown. «La convivenza con il Covid-19 e i relativi isolamenti dello scorso anno ci hanno decisamente abituati a uno stile di vita comunitaria inedito – evidenzia don Alessio Rossetto, pro-rettore del Seminario minore – L’arrivo del vaccino, ma soprattutto la volontà comune di essere vaccinati, ci dona maggior serenità e qualche spazio di libertà in più per poter vivere un’esperienza comunitaria più a misura di un adolescente».
Programmazione flessibile è la parola chiave anche per l’anno formativo 2021-22, «come lo è stata l’anno scorso. Solo in questo modo potremo far fronte alle modalità e ai tempi della didattica. Restano capisaldi della settimana in seminario, oltre lo studio, la preghiera personale e comunitaria legata al Vangelo del giorno, le attività del servizio interno ed esterno. Importante sarà anche il percorso catechistico, che ci ha visti impegnati finora nello studio dei sacramenti: prima l’Eucaristia, poi la riconciliazione, il battesimo e infine la cresima; quest’anno lo dedicheremo invece alla lettura continua e alla ricoperta dei Vangeli di Marco e Luca».
Seminaristi ed educatori sperano, quest’anno, di poter riprendere la Scuola di preghiera per gli adolescenti: «Attendiamo gli sviluppi legislativi. Quest’esperienza, prima del Covid, portava in seminario, per un momento di convivialità, preghiera e testimonianza, i gruppi giovanissimi delle parrocchie della Diocesi. È sempre stata una bellissima occasione».
Si riparte, quindi. Gli adolescenti ci sono e vivranno insieme – accompagnati dai loro educatori e dal padre spirituale – un nuovo anno formativo. Intanto si continua a riflettere sul futuro.
26 settembre, Giornata del Seminario
“Va’ nella terra che io ti indicherò” è lo slogan della Giornata del Seminario in programma domenica 26 settembre in tutte le parrocchie della Diocesi. Info: seminariopadova.it