Patronato San Gaetano. Nel futuro cogliendo i segni dei tempi

È una realtà storica e consolidata, a Thiene, retta dai Giuseppini del Murialdo: scuola paritaria, centro di formazione, impresa sociale, attività sportive...

Patronato San Gaetano. Nel futuro cogliendo i segni dei tempi

Una scuola paritaria frequentata da duecento studenti, un centro di formazione professionale con oltre 350 giovani di venti nazionalità, un’impresa sociale formativa che accoglie una trentina di ragazzi con disabilità, una settantina di dipendenti. E poi, una società sportiva che si rivolge a 500 ragazzi e gli scout con un centinaio di membri. Sono solo alcuni dei numeri del Patronato San Gaetano di Thiene gestito dai Giuseppini del Murialdo, a cui si aggiungono una sala cinema, un gruppo missionario, le attività per i ragazzi. «Una realtà storica, che affonda le radici nei primi anni del Novecento e che, pur essendo composita, risulta molto armonica – spiega don Fidenzio Nalin, murialdino che da decenni accompagna giovani e ragazzi all’interno del patronato – L’attività è gestita attraverso il Consiglio dell’opera, organismo formato da religiosi e laici, luogo anzitutto di fraternità. Si raduna periodicamente e mette a fuoco le decisioni da prendere in ordine alla fedeltà, al carisma e alle scelte apostoliche e organizzative del patronato». Il San Gaetano, divenuto negli anni punto di riferimento per il mondo giovanile del territorio, è nato nel 1913 grazie alla generosità di tre sorelle – Teresa, Chiara e Veronica Miola – che hanno lasciato casa e podere ai Giuseppini del Murialdo, a favore della gioventù del posto. Le strutture presenti sono semplici e flessibili, l’obiettivo è far respirare aria di famiglia e accoglienza: per questo portoni e cortili sono sempre aperti. La proposta educativa è fedele al carisma di Leonardo Murialdo, santo che dopo l’infanzia segnata dal lutto e una tormentosa crisi giovanile, scopre l’amore tenero e misericordioso di Dio e dedica la vita totalmente a ragazzi e giovani, soprattutto ai più dimenticati, desiderando essere per loro amico, fratello e padre. Le sue frasi più care erano: «Dio mi ama: è vero, che gioia che consolazione! Siamo nella mani di Dio, siamo in buone mani. Fare il bene ma farlo bene. Poveri e abbandonati, ecco i giovani a cui ci dedichiamo. Una sola e ben unita famiglia». Lo spirito di famiglia si vuol favorire anche nelle associazioni presenti, l’Azione cattolica e gli scout Agesci-Thiene 1, e nell’ambito sportivo in cui è attiva la polisportiva Fulgor con discipline di basket, pallavolo, calcio, atletica. Al San Gaetano si organizzano anche i centri estivi e sono presenti la sala giochi e il bar, con il progetto “Sanga-bar” nato nel 2020 che vede il coinvolgimento di ragazzi con disabilità cognitive. Opera, inoltre, l’Agesc, Associazione genitori scuole cattoliche, che tiene desta l’attenzione sulle varie problematiche riguardanti il mondo della scuola. L’aspetto più prettamente istituzionale si concretizza nella scuola primaria e secondaria di primo grado (con un’unica sezione), e nella formazione professionale maschile e femminile attraverso la fondazione Engim, punto di riferimento per moltissimi giovani, non solo thienesi, che propone corsi per apprendere i mestieri di meccanico, elettricista, falegname, addetto alle vendite, estetista. Da un punto di vista educativo, in generale, sono tre i verbi che quotidianamente si cerca di far vivere in tutta l’area del patronato: pregare, imparare, giocare. La famiglia dei Murialdini di Thiene, comunità che fa riferimento alla parrocchia del Duomo, è formata oggi da sei religiosi. «Non neghiamo di avere qualche preoccupazione per il futuro del patronato – conclude don Fidenzio Nalin – siamo in pochi e non più giovanissimi. Ringraziamo per la presenza di moltissimi laici motivati, anche volontari, resta però il problema di come si articolerà la governance, quando nella nostra opera il numero dei religiosi attivi tenderà a venir meno se non a sparire del tutto. Occorre creare un nuovo contesto evangelico, dove religiosi e laici attingano alle stesse sorgenti di spiritualità, valorizzino una solida formazione condivisa e progettino insieme guardando con coraggio non alle posizioni già consolidate ma ai segni dei tempi».

Giuseppini: particolare cura per i giovani

La Congregazione di san Giuseppe è nata dal cuore ricco di fede in Dio e di sensibilità verso il prossimo bisognoso, di san Leonardo Murialdo (1828-1900), fondata a Torino nel 1873, nel collegio Artigianelli di cui Murialdo era rettore. San Giuseppe, sposo di Maria, è il servo fedele e prudente dal quale i Giuseppini vogliono prendere direzione ed esempio. Tra le virtù devono spiccare l’umiltà, la vita nascosta e la povertà accompagnate da una fervente devozione alla Vergine Immacolata e al Sacro Cuore di Gesù; quanto alle opere e ai ministeri: la vita laboriosa, lo zelo delle anime, soprattutto dei giovani, e la generosità del sacrificio.

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