Opsa in Prato della Valle. Quattro giorni tra cibo, convivialità e divertimento dal 20 al 23 giugno
Cooking show Appuntamento ogni giorno alle 18.30 con piatti imperfetti e sostenibili. Domenica alle 11.30 si tiene un evento food promosso dall’Appe
C’è l’imperfezione e la sostenibilità, lo scarto e il cibo, lo spreco e il recupero, la persona e l’emarginazione: “Opsa in Prato”, l’evento, patrocinato dal Comune di Padova e realizzato in collaborazione con Mazzucato Group, la Confraternita dei Bigoi al Torcio di Limena e Birra Antoniana, è un mix di ingredienti, culinari e sociali. Dal 20 al 23 giugno, infatti l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio celebra in Prato della Valle l’imperfezione e la sostenibilità: quella del cibo e quella delle persone. Un evento inserito nel calendario del Giugno Antoniano che ha come proposta principale il cibo e la convivialità, ma anche occasioni di divertimento e riflessione. Per quattro giorni, tutte le sere dalle 18 alle 23 sarà attivo un vero e proprio villaggio gastronomico, sabato e domenica anche a pranzo dalle 11 alle 15 con aperitivi e piatti realizzati partendo da ingredienti donati da chi ha condiviso il progetto. Cooking show con chef d’eccezione, ma anche musica e intrattenimento con interviste un po’ particolari. E poi c’è la SorPRENDIMI bag: una borsa con prodotti (food e non food), donati da alcuni partner dell’evento. Giovedì 20 apre il cooking show alle 18.30 Cristina Biollo, chef di recupero scarti, fondatrice dei negozi Artisti del Vegetariano. Ha iniziato a 17 anni, aprendo un banco di frutta e verdura in Piazza delle Erbe a Padova insieme al marito. «Ho sempre lavorato con quello che rimane nel frigo – racconta – l’idea di fondo è rimettere in pista quello che resta e creare qualcosa, non seguo una ricetta, ma costruisco da quello che ho. Così farò anche in Prato della Valle: dall’imperfetto al perfetto con quello che mi manderanno le aziende partner. Cercherò anche di coinvolgere il pubblico e chiamerò al tavolo da lavoro alcuni ragazzi dell’Opsa». Venerdì 21, invece, lo scarto diventa gourmet: Stefania Autuori, eco-chef salernitana di origine, padovana d’adozione, nel tempo che avrà a disposizione elaborerà due pesti per far capire come gli scarti possono diventare salsa, senza uso di fornelli e cottura. «Punto alla semplicità in cucina che può però diventare gourmet – dice – perché non abbiamo bisogno di troppe cose nel quotidiano. In Prato della Valle parliamo di imperfezione: nella cucina questo lo traduco nel fatto che non nascondo, ma evidenzio i prodotti scartati che diventano ingredienti principali del piatto. Lo scarto e l’imperfezione, in cucina e nella vita, va sublimato, nobilitato, incluso con gli altri ingredienti». Sabato 22 e domenica 23 alle 11.30 si terrà un evento food organizzato con Appe, Associazione provinciale pubblici esercizi. «Quando ci è stato presentato il progetto – afferma Lorenzo Zambonin, dirigente Appe – ci è piaciuto subito proprio per l’idea che, attraverso il messaggio del rispetto e del valore del cibo, si può parlare anche di rispetto e valore di tutte le persone. Siamo felici di poter aiutare Opsa in questo evento: conosciamo bene la struttura, che vogliamo sostenere e far conoscere». Appe porterà il Bianco di Seppia, risotto al Sauvignon blanc con gelato al ragù e nero di seppia che ha vinto il primo premio nel 2019 durante la Expo Dolomiti HoReCa di Longarone. In Prato lo prepareranno lo chef Giacomo Allegra del ristorante Il Console di Saccolongo e il maestro gelatiere Guido Zandonà della gelateria Ciokkolatte di Padova, associati Appe. Alle 18.30 ci sarà Nicola Ancilotto, ceo di Circular Fiber, startup che trasforma gli scarti della lavorazione del cibo in altri prodotti. In Prato porterà una farina ricca di fibre, proteine e antiossidanti, a basso indice glicemico e altamente digeribile, adatta anche ai celiaci. È la Karshof, prodotta dagli scarti della lavorazione del carciofo. La rassegna di cooking show si chiude domenica con Anna Maria Pellegrino, gastronoma e fondatrice di Aifb, Associazione Italiana Food Blogger: «La condivisione del cibo e lo stare insieme sono uno dei diversi metodi per vivere a lungo e bene. Alla base della dieta mediterranea c’è anche la convivialità: conversare per stare bene anche con quello che viene preparato. La ricetta che propongo è un minestrone con verdure nella loro totalità, cioè anche con quelli che sono considerati gli scarti che utilizzo per fare un cosiddetto “fondo bruno”, aromatico e profumato che insaporisce poi il piatto. Dobbiamo riprendere la sapienza delle mani e lasciarci stupire dalle mani che creano».