Il 70° di Santa Maria d’Adige
Domenica scorsa la comunità si è riunita, insieme al vescovo Claudio, per celebrare la gioia di stare insieme. Pur piccola – 430 anime – si riconosce nel desiderio di sentirsi viva e partecipe
«È stata una mattinata intensa, ricca di relazioni, di comunione e di gioia di stare assieme» esordisce don Nicola Carolo, commentando la celebrazione e i momenti di festa con i quali, domenica scorsa, 30 giugno, la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Santa Maria d’Adige, nel comune di Vescovana, ha ricordato il settantesimo dalla sua fondazione: 430 anime che si riconoscono nel desiderio di sentirsi comunità viva e partecipe. Un entusiasmo ricordato anche dal vescovo Claudio, che ha presieduto la messa delle 10, alla presenza, oltre che della piccola e vivace comunità, del sindaco di Vescovana Marzio Pattaro con l’amministrazione comunale e del comandante della stazione di Vescovana, il maresciallo Lello Ursini. «Non dobbiamo dimenticare l’importanza della vita nella comunità cristiana – ha sottolineato il vescovo – né quanto questa abbia una grande responsabilità nel testimoniare e nel trasmettere alle nuove generazioni la bellezza di essere parrocchia. Solo così riusciremo a tenere vivo il nostro senso di appartenenza a una storia e a una comunità». «In ricordo di questo anniversario – continua don Carolo – è stata donata a ogni capofamiglia un’icona del Cuore Immacolato di Maria, patrona della parrocchia, un oggetto lavorato artigianalmente da don Pietro Frizzarin, collaboratore parrocchiale da un paio d’anni, che tutti i presenti hanno accolto con gioia». Al termine della messa, la festa è proseguita all’esterno del Centro Anziani di Vescovana – che ha sede nell’ex asilo di Santa Maria d’Adige – che ha offerto un gradito rinfresco per tutti i presenti, in compagnia del vescovo Claudio. I più anziani hanno ricordato la singolare vicenda di questa piccola comunità, con la sua prima chiesa eretta dopo che, nel 1939, mons. Guido Maria Mazzocco, in visita pastorale nel territorio della parrocchia di Concadirame di Adria-Rovigo, aveva osservato il mal funzionamento del traghetto nell’Adige, con il disagio spirituale per gli abitanti della frazione Concadirame di Vescovana; perciò, fu gettata l’idea di una chiesa da costruirsi nel miglior luogo della frazione. Solo nel 1953 a Santa Maria D’Adige divenne territorio anche della Diocesi di Padova e il 30 maggio 1954 fu proclamata parrocchia, con 890 anime guidate da don Antonio Zilio. Rosanna Scavazza, membro del consiglio pastorale, ha posto l’accento sull’entusiasmo della comunità. «Oltre alle consuete festività dell’anno liturgico, la comunità di Santa Maria d’Adige partecipa, a fine maggio, a una processione per ringraziare la Madonna per aver salvato gli uomini del paese da una strage nazista durante la seconda guerra mondiale».