Grande festa a Montegrotto per i trecento anni dell'antica pieve, i settanta del Duomo e il 50° ordinazione del parroco
Questa domenica si celebrano, con la presenza del vescovo, i trecento anni dell’antica pieve, i settanta del Duomo e il 50° di ordinazione del parroco. A fine mese torna la sagra patronale
Grande festa, questa domenica, a Montegrotto Terme. La comunità s’incontra per celebrare i trecento anni dell’antica pieve parrocchiale, l’attuale oratorio della Madonna Nera; i settant’anni del Duomo; e del 50° anniversario dell’ordinazione del parroco, don Roberto Bicciato. Una festa di ricordi e di persone, perché ogni anniversario racconta vicende di persone, che si sono intrecciate coi tempi lunghi della storia, e che hanno contribuito a scriverne gli eventi. Di fatto è ancora vivo, tra i più anziani, il ricordo dei primi anni Cinquanta, in cui ai più forti e operosi si univano cittadini meno giovani e perfino dei ragazzini, tutti animati dal medesimo entusiasmo nel predisporre il terreno del colle detto “della Prebenda” sul quale sarebbe stata edificata la nuova chiesa. L’edificio, a tre navate in stile romanico-gotico modernizzato, fu benedetto il 20 novembre 1954. Un affetto ancora più profondo lega i fedeli al vecchio oratorio, la prima chiesa parrocchiale attorno alla quale si era unita la comunità sampietrina. In quella chiesa tanti ricordano il loro battesimo e i momenti più belli ed emozionanti della loro vita. «È importante celebrare gli anniversari, perché, osservando la storia a distanza negli anni, si coglie il significato di eventi e il valore di cose che un tempo non avevamo compreso, perché è difficile sentire la presenza di Dio nel momento preciso in cui essa si manifesta. Spesso, nella quotidianità, la nostra mente è affollata da preoccupazioni che ci impediscono di cogliere la grazia che ogni giorno riceviamo – commenta don Roberto Bicciato – Se ripenso alla storia della mia vita nel momento in cui sto celebrando i cinquant’anni di sacerdozio, ritengo di avere ricevuto una valanga di doni, e sento il dovere, il bisogno, di dire grazie a Dio e a tanti che sono stati strumenti del suo amore, in particolare le comunità parrocchiali che ho incontrato nel mio cammino, poiché ogni esperienza che ho vissuto mi ha fatto vivere una dimensione di grande accoglienza. Anche altre collaborazioni e aiuti, ma soprattutto le comunità in cui ho dato il mio servizio di prete” aggiunge don Bicciato. Don Roberto Bicciato è giunto a Montegrotto nel 2010, dopo aver trascorso 25 anni a Padova, tra la parrocchia di San Filippo Neri e quella dell’Internato Ignoto, incontrando storie di persone e di comunità che lo hanno fatto maturare come uomo e come prete. «Nel cammino ho fatto sempre più esperienza della bontà del Signore e questo mi ha aiutato a maturare tanto – conclude – Ho capito che l’unica possibilità di diventare buoni è credere a un Dio buono, perché questo ti spinge ad affidarti, anche quando è difficile comprenderlo tra le pieghe delle difficoltà quotidiane».
In festa
La comunità sampietrina si ritrova domenica 16 giugno, dopo l’affidamento alla Madonna nell’Oratorio, i fedeli proseguono verso il Duomo dove, alle 11, il vescovo Claudio presiede la messa. Segue in patronato un buffet, aperto a tutti, senza richiesta di prenotazione, perché sia festa di tutti. Dal 21 al 23, e dal 28 al 30 giugno, la comunità vivrà la sagra patronale. Quest’anno con un supplemento di festa perché consapevoli di una storia che non finisce, ma si apre a cammini nuovi.