Facoltà Teologica del Triveneto. Spiritualità: forma, stili, pratiche

Molti giovani (e non solo) sono attratti da nuove forme di spiritualità, che spesso cozzano con l’esperienza cristiana. Da qui nasce il secondo seminario-laboratorio

Facoltà Teologica del Triveneto. Spiritualità: forma, stili, pratiche

Molti giovani (e non solo) sono attratti da nuove forme di spiritualità, che spesso cozzano con l’esperienza cristiana. Dal confronto fra le diverse istanze nasce il secondo seminario-laboratorio proposto dal ciclo di licenza, che esplorerà “La spiritualità oggi. Forma, stili, pratiche” (martedì pomeriggio, da ottobre a maggio, aperto a tutti). «L’uomo e la donna di tutti i tempi sono alla ricerca di senso, di un significato che resista alla fragilità, alla vulnerabilità di cui tutti facciamo esperienza, e che sia in grado di portare alla luce il valore inequivocabile, insopprimibile della propria esistenza – afferma Marzia Ceschia, in modo preoccupante dopo il periodo pandemico – riferisce Assunta Steccanella, direttrice della licenza e coordinatrice, assieme a don Lorenzo Voltolin, del seminario – Contemporaneamente, però, emerge una domanda di spiritualità che non si spegne, anche se si esprime in forme spesso non istituzionali e, soprattutto, tende ad avere dimensione intima e personale. Questo pone grandi domande alla comunità cristiana, che non viene colta come luogo in cui sia possibile, o facile, vivere esperienze di spiritualità». I formatori dei giovani hanno chiesto di essere aiutati a comprendere la situazione attuale e a cercare le vie più adeguate ad abitarla. «Il cambiamento d’epoca in cui ci troviamo non consente di muoversi semplicemente reiterando le pratiche consuete, che vanno rinnovate non tanto nella forma ma, più radicalmente, nell’approccio» afferma Steccanella. Occorre oggi fare un salto culturale per smettere di vedecoordinatrice del seminario assieme a Daniele La Pera – Cercare il senso è anche cercare i criteri che orientino le proprie scelte, che fungano da punti luce, da indicatori». Oggi la crisi dei quadri di riferimento, l’esaltazione dell’individuo e dei suoi bisogni, la precarietà delle esperienze in molteplici ambiti del vissuto umano, la pretesa da parte della tecnica di rispondere a domande in passato ritenute prettamente religiose (ad esempio quella di una vita “eterna”) rendono questa ricerca più faticosa, talora persino drammatica. «L’attuale ricerca spirituale merita di essere profondamente ascoltata dalla Chiesa, innanzitutto per convertirsi a una vita sempre più aure i giovani “oggetto” di cura e iniziare a considerarli “soggetti” nell’azione pastorale. «Dalle sintesi prodotte dalle Diocesi del Triveneto – prosegue – emergono due posizioni tra loro speculari: gli adulti, molto preoccupati dall’allontanamento dei giovani, esprimono però la loro “fatica nel riconoscerli come compagni di strada”, lo sguardo tende a restare paternalistico, l’esigenza quella di insegnare e guidare; d’altro canto i giovani mostrano il grande desiderio di essere riconosciuti, lamentano la mancanza di un autentico rapporto con le persone che appartengono ai “recinti parrocchiali”, da cui si sentono interpellati prevalentemente in relazione a determinati servizi, terminati i quali tornano a diventare invisibili. Il reciproco riconoscimento è una frontiera immensa che chiede di essere abitata, in un’azione che può condurre a esiti dirompenti». Il seminario-laboratorio rivolgerà lo sguardo ad alcune esperienze paradigmatiche capaci di fare da modello: fraternità giovanili, evangelizzazione nelle strade e nei luoghi informali, pastorale giovanile nelle scuole, forme di accompagnamento (educatori e adulti significativi). «Per raggiungere i giovani lontani e indifferenti la Chiesa deve adottare approcci innovativi e flessibili, capaci di superare le barriere tradizionali e di creare spazi di incontro autentico e significativo – aggiunge don Lorenzo Voltolin – Il cambio di postura dell’adulto rispetto al giovane, della Chiesa rispetto al credente, arranca di più sul versante di colui che è annunciatore rispetto a colui o colei che riceve. In effetti la rivoluzione copernicana della pastorale giovanile chiede una conversione degli operatori stessi, nel senso che sono loro – siamo noi – a dover cambiare». Il corso è aperto a tutti. Si terrà il martedì pomeriggio, da ottobre a maggio. Per ulteriori informazioni: 049-664116, www.fttr.it e segreteria. secondociclo@fttr.it tenticamente evangelica – sottolinea Ceschia – Molti oggi si rivolgono a pratiche e culti alternativi, non solo a religioni e filosofie orientali ma anche, ad esempio, al mondo variegato delle medicine e terapie non convenzionali: più che temere o criticare questo trend, è importante verificare sicuramente la qualità della testimonianza cristiana ma anche i contenuti formativi che forse hanno dato poco spazio proprio a quello che la gente cerca altrove. Dell’esperienza della preghiera, della meditazione, della concezione integrale del corpo, della mistica la tradizione cristiana ha moltissimo da raccontare. Conoscere, dialogare e discernere è la sfida e anche la via da percorrere».

Corsi sulla tematica giovanile

Il seminario-laboratorio di pastorale sarà affiancato da una serie di corsi che esploreranno la tematica giovanile sotto diversi profili: la necessità di mettersi in ascolto del Vangelo incontrando la spiritualità giovanile, oltre una pastorale troppo segnata dal primato del significato (Rolando Covi); la riscoperta, a partire dall’esperienza spirituale dei giovani, di una fede significativa per la donna e l’uomo di oggi (Rolando Covi e Patrizia Cazzaro); il rapporto dei giovani con le religioni e la religiosità (Simone Zonato). Il tema della spiritualità avrà un corollario di corsi di approfondimento che tratteranno diversi aspetti: dalla pratica della meditazione fra tradizione cristiana e nuovi orientamenti (Antonio Bertazzo) al discernimento e accompagnamento spirituale (Giovanni Molon); dalla lettura degli scritti degli autori spirituali (Marzia Ceschia) alla riscoperta della pietà/religiosità popolare come sorgente di spiritualità per la chiesa (Ugo Sartorio). Tutti i corsi possono essere seguiti singolarmente. Informazioni sul sito della Facoltà teologica.

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