Camin. La cintura di Maria è la corda che tiene unita la comunità
Come da tradizione durante la sagra si farà festa ai ragazzi di 18 anni (quest’anno la classe del 2000) che riceveranno in dono il simbolo della cintura con l’augurio di costruire un mondo nuovo fondato sui valori del bene, della fraternità, della accoglienza, contro ogni forma di cattiveria ed egoismo. Inoltre domenica 26 agosto i diciottenni animano alle 11.30 la santa messa solenne e alle 17.30 portano in processione per le vie di Camin la “carretta della Madonna”.
Sono circa 250 i volontari impegnati quest’anno nell’organizzazione della sagra della Madonna della cintura di Camin che, fino a mercoledì 29 agosto, anima gli spazi dell’ex campo da calcio del patronato della chiesa di San Salvatore. Un numero che dà la misura di quanto sia profonda la devozione della comunità alla Madonna la cui statua in legno, realizzata intorno al 1660, è custodita in chiesa nell’altare sinistro a ridosso del presbiterio. La Madonna ha in braccio Gesù e, con la mano destra, tende la cintura.
«È sempre bello ritrovarci in tanti – spiega il parroco don Ezio Sinigaglia – fare festa, creare legami e rafforzare l’amicizia. Mi piace pensare alla cintura come a una specie di corda a cui ci aggrappiamo e che ci tiene uniti. Come un filo che tiene insieme le perle: che sono preziose, ma che se sono una staccata dall’altra non fanno una collana. Amo pensare che questa festa della cintura sia come il filo che tiene insieme le perle e ne fa una collana unica».
Due le principali tradizioni che collegano la cintura alla devozione a Maria: la prima racconta che l'apostolo Tommaso, giunto troppo tardi a Gerusalemme per assistere alla morte della Madonna, fece aprire il sepolcro per contemplare le spoglie di Maria, ma trovò solo la cintura che divenne oggetto di speciale venerazione nella cristianità; la seconda riconduce l'origine del culto a santa Monica, madre di sant'Agostino desiderosa di imitare Maria anche nel modo di vestire. In entrambi i casi, la cintura è il simbolo del legame profondo, quasi di sottomissione, con la madre di Gesù.
«"Avere la Madonna ai fianchi" – prosegue don Sinigaglia – significa avere la protezione della regina dei cieli, ma vuol dire anche cingersi delle qualità, delle virtù e dei meriti che la Madonna incarna. Indossare la cintura mariana equivale al portarne con sé i valori religiosi, etici e morali».
Come da tradizione durante la sagra si farà festa ai ragazzi di 18 anni (quest’anno la classe del 2000) che riceveranno in dono il simbolo della cintura (oggetto caratteristico dei cavalieri) con l’augurio di essere “cavalieri senza paura” e di costruire un mondo fondato sui valori del bene, della fraternità, della accoglienza, contro ogni forma di cattiveria ed egoismo. Inoltre, domenica 26 agosto i diciottenni animano alle 11.30 la messa solenne e alle 17.30 portano in processione per le vie di Camin la “carretta della Madonna”.
Durante i giorni di sagra, ogni sera dalle 19.30 sono aperti lo stand gastronomico, con cibo tradizionale servito su piatti di ceramica con stoviglie d’acciaio e bicchieri di vetro per rispettare l’ambiente; lo stand dei giovani con aperitivi, paninoteca, piadineria e vari tipi di birra; il grande luna park; il servizio bar; la pesca di beneficenza; le mostre del gruppo missionario e di quello equo solidale; il mercatino dell’usato a villa Bellini e lo spazio enoteca.
Dopo cena, invece, iniziano gli spettacoli musicali, ogni sera con un’orchestra diversa: domenica 26 si esibisce Esse Band; lunedì 27 Gianni Dego; martedì 28 la scuola di ballo Step! Accademia di danza e mercoledì 29 la sagra si conclude con lo spettacolo di Loris e le amiche, l’estrazione della lotteria e lo spettacolo pirotecnico.
Anche quest’anno il ricavato della sagra sarà destinato al mantenimento del centro parrocchiale.