Barbano in festa per padre Bruno Rampazzo. 40 anni di sacerdozio per il superiore generale dei Rogazionisti
Barbano Questa domenica alle 10.30 il superiore generale dei Rogazionisti, padre Bruno Rampazzo, festeggia nella sua parrocchia di origine il 40° di ordinazione
La parrocchia di Barbano, nel Comune di Grisignano di Zocco, celebra, nel cuore della festa dei santi Pietro e Paolo, i 40 anni di ordinazione sacerdotale di padre Bruno Rampazzo, superiore generale della congregazione dei Rogazionisti, tra i figli più celebri del paese, avvenuta proprio a Barbano il 29 giugno 1984 per imposizione delle mani da parte di mons. Filippo Franceschi, allora vescovo di Padova. Una curiosità: la Sagra della Sardea, che accompagna la festa patronale, ebbe origine proprio nel 1984 per festeggiare l’ordinazione e la prima messa di padre Bruno. Culmine dei festeggiamenti, quest’anno, la messa solenne di domenica 30 giugno, alle 10.30, alla quale segue, alle 12, il pranzo comunitario nello stand gastronomico della sagra, in programma le sere degli ultimi due weekend di giugno. Lunedì 24 giugno, alle 20.30, si è tenuta in chiesa una veglia di preghiera con la testimonianza di padre Bruno Rampazzo, che ha ricordato i suoi anni di missione. «I componenti del consiglio pastorale – racconta il parroco, don Michele Fanton – hanno preparato con cura e con impegno questi momenti. È sempre un piacere avere con noi padre Bruno, occasione straordinaria anche per riunire la comunità». La parrocchia di Barbano ha condensato la gratitudine e l’amicizia con padre Rampazzo in un libretto che ne riassume la vita religiosa. Racconta Nazzareno Carraro, presidente dell’associazione di volontariato Barbano insieme: «Non è stata una sorpresa quando, già da ragazzino, Bruno ha deciso di intraprendere il percorso che lo avrebbe portato a vivere il servizio sacerdotale come padre rogazionista tra le persone, con umiltà, impegno e benevolenza. Quel giovane uomo era una gemma nata da un albero sano, con radici saldissime, e si preparava a sbocciare e dare frutto». Commovente il messaggio dei compagni della classe 1957 di Barbano: «In tutti questi anni, hai lavorato in tante parti del mondo: America, Asia, Africa, Brasile e soprattutto nelle Filippine dove sei rimasto per venticinque anni. Ci rimangono in mente e nel cuore i tuoi racconti nei quali ci hai descritto le difficoltà che hai incontrato e affrontato con la tua passione e fede, aiutando i ragazzi abbandonati, alleviando così le loro sofferenze. Ovunque tu sia stato, ti sei fatto apprezzare e stimare, segno della tua capacità e tenacia». Don Silvano Guzzonato, ricordando come la congregazione dei Rogazionisti abbia lo scopo di pregare per le vocazioni sacerdotali, aggiunge: «Cogliamo questa occasione per intensificare la nostra preghiera, non solo per tutti i nostri religiosi compaesani, ma perché il Signore esaudisca la nostra richiesta di suscitare ancora in mezzo a noi sacerdoti e religiosi che siano testimoni della gioia del Vangelo e buoni pastori in mezzo al proprio gregge».
Padre Bruno Rampazzo
«Il mio cammino vocazionale è iniziato a Barbano quando frequentavo l’asilo gestito dalle suore Salesiane» racconta padre Bruno Rampazzo, rogazionista, nel libretto che la parrocchia ha stampato in occasione del suo 40° anniversario di ordinazione. «Dall’età di 11 anni fino a quando sono stato ordinato sacerdote, a 27 anni, nonostante le difficoltà, i dubbi, i tentennamenti ho sentito che mi trovavo nel posto giusto e che non volevo rinunciare a seguire la chiamata che si andava facendo sempre più chiara e forte». Padre Rampazzo racconta poi i suoi 25 anni nelle Filippine e il suo impegno, a Roma, fino all’elezione, nel 2016, rinnovata nel 2022, a superiore generale. «Sono l’undicesimo successore del nostro Fondatore, sant’Annibale Maria Di Francia. Il servizio che mi è chiesto mi porta a visitare i confratelli che si trovano in più di cento comunità sparse in 29 nazioni». E ancora: «Dopo quarant’anni cosa posso dire? Ringrazio il Signore per tutto ciò che mi ha donato nel cammino percorso che deve continuare. Come le aquile ritornano al loro nido, anch’io ritorno sempre volentieri a Barbano dove ci sono le radici del mio cammino, umano, spirituale e dove sono stato ordinato sacerdote».