Albo dei fedeli servitori. Domenica 7 ottobre il "grazie" della Chiesa di Padova ai testimoni dell’amore del Signore
Albo dei fedeli servitori. Domenica 7 novembre, solennità di san Prosdocimo, il vescovo Claudio consegna a una quarantina di persone il suo “grazie” a nome di tutta la Chiesa di Padova. È un valorizzare figure di laici che hanno portato a frutto il loro battesimo. Come Artemio e Carla, Marina e Lucio, Marcellina... servitori umili e discreti
Sono medici, impiegati, docenti universitari, pensionati, casalinghe, maestre. Hanno età differenti e provengono da tutta la Diocesi. Li accumuna la discrezione, una grande umiltà e la dedizione e il servizio gratuito alla Chiesa di Padova, alle parrocchie di appartenenza o ad altre realtà ecclesiali. Sono “fedeli servitori” e il vescovo Claudio ha deciso di istituire, dall’anno scorso, un albo a loro dedicato. Una quarantina quest’anno le persone segnalate. Il riconoscimento ufficiale viene consegnato domenica 7 novembre, solennità di san Prosdocimo, cui è intitolato l’albo, nella basilica di Santa Giustina alle 16.30.
«È un valorizzare figure laicali che hanno portato a frutto il loro battesimo – spiega don Mattia Francescon, incaricato dell’Albo insieme a don Ruggero Toldo – e che svolgono servizio da più di vent’anni. La candidatura deve arrivare dal parroco e dal consiglio pastorale: è importante cioè che sia tutta la comunità a gioire e a essere grata per queste figure, testimonianza di uno stile cristiano, umile e discreto». Fra le candidature di quest’anno Artemio Pajaro e Carla Canova della parrocchia di Sant’Agostino di Albignasego, 82 e 75 anni, insieme dal 1967. 44 anni fa, oltre ai loro figli naturali, hanno adottato una ragazza con gravissimi problemi fisici. «Non ci piace essere premiati – spiegano – per noi è una cosa naturale volersi bene. Si dice che dobbiamo essere testimoni più per attrazione che nel fare proseliti e quando si ama si è attratti da una forza superiore che ogni giorno vediamo e sentiamo. Seguire il Signore comporta delle rinunce, ma lo facciamo senza chiederci il perché, ci sentiamo servitori perché rispondiamo a una domanda e la accogliamo con gioia». L’unità coniugale, la cura e la formazione di molte coppie in parrocchia sono le motivazioni di scelta per un’altra coppia, segnalata l’anno scorso. «Da quando ci è stato annunciato il riconoscimento – raccontano Marina Aufiero e Lucio Pittarello, “fedeli servitori” della parrocchia di Legnaro, insieme da più di 40 anni con tre figli di 39, 34 e 20 anni – non è cambiato nulla nel nostro servizio. Abbiamo apprezzato molto questo segno di gratitudine, ma lo abbiamo tenuto per noi. È la conferma che quello che fai, gratuitamente e con dedizione, è giusto e ti dà la forza per continuare. Siamo contenti che sia stato riconosciuto il nostro andare avanti insieme, con fatica, impegno e rispetto». La più “matura” a entrare nell’Albo quest’anno è Marcellina Valesio, classe 1925, della parrocchia di San Benedetto in Padova, da sempre attiva nell’animazione missionaria: «Ci si gratifica aiutando. Io mi metto a disposizione dei poveri, di chi ha bisogno e lo faccio per il buon Dio. In tante occasioni ho toccato con mano la divina Provvidenza. Penso sia stata apprezzata la mia dedizione al Signore: quando fai tutto per l’amore di Dio, alla sera sei contenta, lo ringrazi, gli parli come a un amico e... io aggiungo sempre: “Fammi correre ancora un po’ per te!”»