Chiesa nel mondo

“Aspettiamo il Papa con tutto il cuore con la speranza che possa darci e dare al mondo un contributo di pace e di solidarietà”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, così mons. Adelio Dell’Oro, vescovo di Karaganda, commenta l’annuncio ufficiale del viaggio apostolico di Papa Francesco in Kazakhstan dove, dal 13 al 15 settembre, visiterà la città di Nur-Sultan in occasione del VII Congress of Leaders of World and Traditional Religions.

Millecinquecento anni fa l’Europa, devastata dalle invasioni barbariche, risorse grazie ai monasteri; cinquecento anni fa un ambizioso cortigiano basco, devastato da una cannonata tra le gambe, risorse quale maestro di fede grazie alla spiritualità benedettina di Montserrat; anche oggi l’umanità, devastata da mille crisi esteriori e interiori, può trovare nella saggezza monastica una via di scampo e un principio di rinascita

Marta, la donna del Vangelo che accoglie nella sua casa Gesù che “amava Marta e sua sorella e Lazzaro” (Gv 11,5), ci fa vedere plasticamente come viviamo a volte quando siamo presi da mille cose e trascuriamo le persone. Responsabile di tutto l’andamento della casa, ella si preoccupa di onorare l’ospite, di programmare tutto, perché non manchi nulla al Maestro. Non si ferma, non rimane di fronte a lui per incontrare lo sguardo, sembra ignorare la sua presenza reale, anche se si adopera con ansia per preparare il pasto. Si identifica con il suo ruolo, non si lascia guidare dal senso della sua vita che orienta tutti i momenti dell’esistenza. Ha bisogno di essere riconosciuta perfetta, perché non riconosce che l’essere umano ha in dotazione anche le fragilità

“Non c’è bisogno di chiedersi come proseguire le guerre, ma come fermarle. E di impedire che i popoli siano tenuti nuovamente in ostaggio dalla morsa di spaventose guerre fredde allargate". Così il Papa nel suo primo discorso in Québec, durante la terza giornata in Canada, in cui ha rinnovato la sua richiesta di perdono e messo in guardia dalle "colonizzazioni ideologiche"