Chiesa nel mondo

“Nessuno oggi dubita che l’economia mondiale abbia bisogno di un rinnovamento”. È questa l’idea attorno a cui è nato l’evento “The economy of Francesco”, voluto dal Papa, che sarà presente nella giornata conclusiva, e in programma ad Assisi dal 22 al 24 settembre. A renderlo noto è stato mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e presidente del Comitato organizzatore, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa presso la Sala Stampa della Santa Sede.

Venticinque anni fa, venerdì 5 settembre 1997, Madre Teresa, la suora dei più poveri tra i poveri, moriva a Calcutta circondata dall’affetto delle “sue” Missionarie della Carità, le religiose della congregazione da lei fondata nel 1950. Premio Nobel per la Pace nel 1979, beatificata il 19 ottobre 2003 da Giovanni Paolo II, al quale era unita da affetto e stima fraterna, canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016 durante il Giubileo della Misericordia, la Madre, come tutt’ora la chiamano le sue suore, si è chinata su tutte le sofferenze dell’uomo condividendo la quotidianità di ogni povero che incontrava, facendosi ultima tra gli ultimi

“L’attualità del suo messaggio sta nel mostrare a tutti una santità serena, gioiosa ed umile che diventa attraente per il popolo cristiano proprio perché concreta e autentica. Una santità accessibile a tutti e alla portata di tutti, che piace e rasserena il cuore”. Descrive così, il cardinale Beniamino Stella, prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il senso e il cuore della vita del nuovo beato Albino Luciani.

“Considerando il numero imprecisato di morti e feriti, le distruzioni di interi quartieri e villaggi, e delle principali infrastrutture, tra cui anche quelle ospedaliere, viene spontaneo chiedersi: ‘Chi potrà ora guarirti, Siria?’. Quella siriana, a detta degli osservatori internazionali, rimane una delle più gravi crisi nel mondo, con distruzioni, crescenti bisogni umanitari, collasso socio-economico, povertà e fame a livelli gravissimi”.

Per non far morire questi territori serve un impegno di "tutti insieme, pastori, comunità cristiana, società civile, politica". Intanto i presuli assicurano: "Noi c’impegniamo a restare: la Chiesa non vuole abbandonare questi territori, senza per questo irrigidirsi in forme, stili e abitudini che finirebbero per sclerotizzarla. In tal senso c’impegniamo ad aiutare i nostri giovani che vogliono restare, cercando di offrire loro solidarietà concreta, e c’impegniamo ad accompagnare quelli che vogliono andare, con la speranza di vederli un giorno tornare arricchiti di competenze ed esperienze nuove"

Papa Francesco ha iniziato oggi in Aula Paolo VI un nuovo ciclo di catechesi sul discernimento, "indispensabile per vivere", perché "Dio ci vuole figli liberi". Nei saluti, un nuovo appello a pregare per il popolo ucraino e ad accogliere il grido della terra, minacciata dai nostri abusi, in occasione della Cop27 e della Cop15. Pace per il popolo iracheno e aiuti per la ricostruzione dopo il sisma di 6 anni fa a Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto: "La vita possa rinascere in questi territori"