La storia di San Salvaro

Legata in epoca medievale al monastero di Carceri, San Salvaro conserva accanto alla chiesa - dichiarata monumento nazionale - l'antico complesso monastico al cui interno è ospitato un museo e un ostello.

La storia di San Salvaro

Con un atto notarile del 1084 il prete Giovanni impiegò i beni ereditati per la scola sacerdotum de plebe Sancte Marie de Vico Casale, costruita in onore di san Salvatore. Consistenti furono anche le donazioni dei marchesi Folco I e II. Nel 1144 il vescovo Bellino aveva assegnato parte delle decime della Scodosia, incluso quindi San Salvaro, al monastero delle Carceri. Il vicario generale Nicolò de’ Grassetti visitò San Salvaro nel 1448 e trovò accanto alla vecchia chiesa, una nuova. «Bella e alta la chiesa, con campanile»: così la ricorda Gregorio Barbarigo nel 1689. L’anno dopo, a seguito della soppressione del monastero delle Carceri, venne scelto un curato per San Salvaro.

La chiesa in stile romanico, dichiarata monumento nazionale, venne danneggiata dagli eventi bellici nel 1945 e quindi restaurata negli anni Settanta. È in programma il restauro del campanile e del tetto della chiesa.

La parrocchia oggi è proprietaria dell’antico complesso monastico che offre un luogo per la formazione dei futuri preti e un ostello della gioventù per gruppi e per incontri di spiritualità. Gli edifici del complesso attualmente accolgono anche il centro parrocchiale e il Museo delle antiche vie della Bassa Padovana.

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