La fede e l'amore per la vita saranno al centro dell'incontro organizzato dall'associazione "Life" di Ospedaletto Euganeo venerdì 26 maggio, nella chiesa parrocchiale alle ore 21. A parlarne sarà Gianna Jessen, la donna statunitense sopravvissuta all'aborto salino, che da fardello indesiderato è diventata la "bambina di Dio".
La parrocchia San Giovanni Battista di Ospedaletto Euganeo fa parte del Vicariato di Este. Conta circa 4.700 parrocchiani con una partecipazione alla vita religiosa del 10%.
Alle origini di Ospedaletto c’è un tale Inchkebaldo, che nel 12° secolo donò al vescovo di Padova Giovanni Cacio un terreno perché vi edificasse una chiesa in onore di san Giacomo e un ospizio per i pellegrini. Nel 1296, accanto a quella oramai abbandonata di San Giacomo, fu eretta una nuova chiesa, dedicata a San Giovanni battista. Una nuova chiesa fu inaugurata nel 1715.
L’arco di ingresso al presbiterio della chiesa di Ospedaletto Euganeo presenta dei pregevoli affreschi raffiguranti i quattro evangelisti dipinti da artisti locali tra il 1725 e il 1749. Sono stati restaurati dai fratelli Armando e Galliano Migliolaro nel 1954.
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Commedie brillanti in dialetto veneto e incontri informativi sul tema dell'alimentazione. La proposta, lanciata anche quest'anno dalla compagnia “Ospedaletto ci prova” e dalla parrocchia, è diventata ormai un appuntamento da non perdere durante l'intero mese di gennaio. Prossimo incontro sull'alimentazione infantile venerdì 20 e a teatro si va sabato 21 con Gli improvvisati di Vescovana.
In diocesi di Padova, la Life di Campodarsego e la sezione di Ospedaletto nella Bassa Padovana danno sepoltura ai feti espulsi volontariamente e non, per riconoscere il dolore e dare consolazione a tante madri e padri feriti.
A fine mese sarà il libreria “Va’, dona la vita! Storia, parole, morte di tre missionarie saveriane in Burundi”, di Editrice Missionaria Italiana, di suor Teresina Caffi, presentato in anteprima al Meeting di Rimini. Il libro si apre col racconto della morte di Olga Raschietti, Lucia Pulici e Bernardetta Boggian, le tre missionarie saveriane uccise nel 2014 nella loro casa in Burundi.
Gli attori dai 19 ai 33 anni, guidati dalla regista Paola Ciocchetta, portano in scena soprattutto musical, devolvendo gli incassi ad associazioni locali. Prossima data: domenica 5 giugno ad Albarella con il nuovo spettacolo Sposerò una vedova allegra.
Attorno alla figura della saveriana barbaramente uccisa in Burundi nel settembre del 2014 si uniscono sabato 5 dicembre la comunità religiosa e quella civile. «Una persona capace di coronare con il martirio la sua vita di cristiana, nata e cresciuta qui a Ospedaletto», dice di lei il parroco don Federico Camporese. Nella serata di venerdì 4, un concerto dell'Amazing gospel choir di Este, viene dedicato a suor Boggian e a Marco Pastorello, suo giovane nipote stroncato dalla malattia.
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Ospedaletto ci prova è più di una compagnia teatrale: dal 2003, oltre a tutelare la tradizione dialettale sul palcoscenico, porta avanti progetti di solidarietà, soprattutto collaborando con il centro diurno Nuovi orizzonti di Montagnana. Il nuovo spettacolo No ghe meto lengua verrà presentato domenica 6 dicembre, alle 16.30 al teatro parrocchiale di Bresseo.
Mettere al centro il ragazzo, con tutte le sue esigenze, dai compiti all'attività sportiva, dai giochi ai momenti di narrazione. Questa è stata la sfida, vinta, dei "Patro days" di Ospedaletto Euganeo che rappresentano anche il tentativo di aprire una nuova era, in linea con i tempi presenti, per i centri parrocchiali delle comunità cristiane.
Non cessa il dolore per la tragica scomparsa di suor Bernardetta Boggian, suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti. Per la chiesa di Padova è il tempo della preghiera e della memoria. A Ospedaletto Euganeo, comunità di origine di suor Bernardetta, sono in programma due celebrazioni eucaristiche, il 13 e il 18. La veglia dell’invio, il 17 ottobre, sarà l’occasione per ricordarle.