La storia di Deserto d'Este
Con la stessa intitolazione alla Santa Croce, nella contrada Deserto di Motta d’Este, esisteva fin dal 17° secolo una chiesetta. Inaugurata nel 1938, l'attuale chiesa ha pianta ottagonale, quattro cappelle con altari e il battistero.
Con la stessa intitolazione alla Santa Croce, nella contrada Deserto di Motta d’Este, esisteva fin dal 17° secolo una chiesetta.
Era la cappella della villa del nobile Pietro Valerio, menzionata nella visita pastorale del 1689. Ingrandita nel 1780 da Sebastiano Mocenigo, nel 1862 i proprietari ottennero che un cappellano di Motta vi celebrasse la messa nei giorni festivi per agevolare la popolazione della contrada, scomoda alla parrocchiale.
Ormai pericolante, l’edificio venne chiuso nel 1885 ma nel 1920 l’insistenza dei residenti ne avviò il restauro.
Due anni dopo, nel 1922, fu elevata a curazia autonoma, separata da Motta, Villa Estense, Schiavonia, Sant’Elena e Santa Maria delle Grazie di Este.
Ben presto l’aumentata popolazione rese necessaria la costruzione di una struttura più capiente, l’attuale.
Inaugurata nel 1938, l'attuale chiesa ha pianta ottagonale, quattro cappelle con altari e il battistero.
Nel 1943 divenne parrocchia e in pochi anni si dotò di altre strutture parrocchiali: nel 1948 della casa canonica (oggi in ristrutturazione), nel 1956 del campanile.