La storia di Campagna Lupia

La storia di Campagna Lupia

Nell’897 l’area detta Campagna venne donata, con la Saccisica, dal re Berengario al vescovo di Padova. Nel 1161 la si ritrova oggetto di contese tra l’imperatore Federico Barbarossa e il vescovo Giovanni che ottenne riconosciuto il possesso di tutti i terreni. Nel 1297 la chiesa di San Pietro, in Campagna, viene nominata come soggetta alla pieve di Santa Giustina di Lova di origini pre-longobarde. Ma già sul finire del Quattrocento, come appare nella visita pastorale del vescovo Barozzi, la prima chiesa aveva sostituito nelle sue funzioni la seconda, distrutta dalle piene del Brenta e dalle guerre: l’arciprete di Lova si era trasferito a Campagna, che assunse il titolo di arcipretale, il beneficio e il nome di Campagna Lupia. Alla stessa epoca risalirebbe l’edificio tuttora esistente, ricostruito pare dai nobili Contarini, che ne acquisirono il beneficio e il diritto di eleggerne il parroco (alternativamente con il vescovo, secondo l’accordo raggiunto dal Barbarigo). Dal 2000 si sono susseguiti numerosi interventi di sistemazione degli spazi parrocchiali, dal sagrato alla sala teatro al patronato. Dopo la recente ristrutturazione, l’ex bar parrocchiale Acli verrà affittato per finanziare residenze essenziali in Africa. 

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