La storia di Camin
Feudo dei longobardi Da Camino, da cui prende nome, il borgo era già abitato in epoca romana. Una cappella del Santissimo si trova citata per la prima volta nel 1130 dal vescovo Bellino, ma doveva esistere già nell’874, probabilmente soggetta alla pieve di Vigonovo.
Abitato già in epoca preromana, come testimoniano i reperti sul territorio, Camin nel medioevo era feudo dei longobardi Da Camino, da cui prende nome.
Il borgo si era formato attorno al porto sul corso minore del Medoacus, che fino al 1143 passava di lì.
Nel 1095 venne confermato dall’imperatore Enrico IV tra i beni della cattedrale di Padova.
Una cappella del Santissimo di Camin si trova citata per la prima volta nel 1130 dal vescovo Bellino, ma doveva esistere già nell’874, probabilmente soggetta alla pieve di Vigonovo.
Nel 1572 la chiesa aveva quattro altari, sagrestia, fonte battesimale e cimitero.
Tra 1842 e 1843 il canonico Toldo Bellini fece costruire a proprie spese una nuova chiesa a navata unica e cinque altari su progetto dell’architetto Stefano Favero. Nel 1895 fu inaugurato il campanile. La consacrazione avvenne nel 1923.
Dagli anni Trenta è proprietà della parrocchia villa Bellini con l’annesso oratorio eretto intorno al 1840.
Il complesso, recentemente restaurato, è adibito a centro parrocchiale.