La storia di Barbona
Polesana di nascita, padovana d’adozione (fu soggetta alla diocesi di Adria fino al 1° maggio 1818), Barbona deve il suo nome a Barbone Morosini, padrone del paese. Nel 1886 la chiesa con cinque altari venne abbattuta per rafforzare l’argine a cui era addossata e ricostruita più grande in un paio d’anni.
Polesana di nascita, padovana d’adozione (fu soggetta alla diocesi di Adria fino al 1° maggio 1818), Barbona deve il suo nome a Barbone Morosini, padrone del paese.
L’iscrizione che il nobile fece apporre nel 1631 sulla facciata della chiesa ricorda che l’edificio dedicato a san Michele era stato costruito (probabilmente nel 1614) dai Morosini per agevolare gli abitanti, distanti da Lusia e Conche de rame, loro parrocchie.
L’anno seguente Barbone Morosini ottenne da Clemente XII i resti del soldato romano martire Giustino, festeggiato da allora ogni prima domenica di luglio.
Il campanile fu costruito nel 1824. Nel 1886 la chiesa con cinque altari venne abbattuta per rafforzare l’argine a cui era addossata e ricostruita più grande in un paio d’anni.
Nel 1946 vennero affrescati navata e presbiterio e negli anni Cinquanta posato il pavimento in marmo policromo e realizzato il tabernacolo.