Le opere d'arte di Arsiè
È un bell’esempio di scultura feltrina l’antico crocefisso conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Arsiè. Di non minore importanza è l’altare secentesco, opera di maestranze venete.
È un bell’esempio di scultura feltrina l’antico crocefisso conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Arsiè. Collocato sopra l’altare della Crocefissione, lungo la parete sinistra della navata, è databile alla seconda metà del 15° secolo ed è in legno intagliato e dipinto.
Il Cristo appartiene al genere “patiens” cioè colto nel momento estremo della sofferenza e della morte, a cui rimandano lo sguardo ormai spento e la bocca socchiusa. Fortemente realistico nell’impostazione generale, presenta una netta definizione dei particolari anatomici, riscontrabili, soprattutto, nei muscoli delle braccia e del torace.
Gli fanno da “pendant” due sculture, anch’esse in legno dipinto, che rappresentano san Giovanni evangelistae la Vergine addoloratarisalenti, entrambe, alla seconda metà del 16° secolo. L’ambito nordico, forse tedesco o austriaco, in cui furono realizzate, è riconoscibile dal trattamento del panneggio delle vesti, fitto e tagliente, nonché da un’accentuazione drammatica dei gesti e delle espressioni dei volti.
Di non minore importanza è l’altare secentesco che ospita il gruppo scultoreo, opera di maestranze venete. All’epoca barocca rimanda la sua struttura, in pietra con inserzioni in legno dipinto e dorato, tutto giocato sui toni del nero e dell’oro. Sempre del Seicento sono i due angeli in marmo bianco posti al lati dell’altare maggiore, forse provenienti da una villa feltrina, e che una tradizione afferma essere nati dalle mani dello scultore Giovanni Castelli.
Lo sportello del tabernacolo in bronzo fuso, decorato con l’immagine di Gesù tra due angeli e monogrammi cristologici, è opera moderna dello scultore padovano Luigi Strazzabosco che lo ha ideato e realizzato nel 1946.