La Finestra di Montagnana: «Il valore di essere donna e volontaria»
Donne e volontariato: due mondi che si comprendono grazie alla sensibilità e alla capacità organizzativa. La testimonianza di Nella Sattin, presidente dell'associazione La Finestra onlus di Montagnana che si occupa di animazione all'interno della casa di riposo e sostegno alle persone povere.
Sensibilità e capacità organizzative sono le caratteristiche che contraddistinguono le donne impegnate nel mondo del volontariato. Per chi sceglie di mettere il proprio tempo libero a servizio degli altri non è facile destreggiarsi tra i tanti impegni, soprattutto la famiglia e il lavoro. Ma le donne in questo hanno una marcia in più, come spiega Nella Sattin, volontaria da una vita, presidente dell’associazione La Finestra onlus di Montagnana e referente dello sportello di Este e Montagnana nell’ambito del Fondo straordinario per la povertà.
Nella Sattin ha iniziato da ragazza a operare in parrocchia come catechista, ma la vera svolta è arrivata nel 1991 quando è entrata nella casa di riposo di Montagnana come operatrice sociosanitaria, un lavoro a cui non avrebbe mai immaginato di appassionarsi al punto da dar vita a La Finestra. L'associazione è nata nel 1995 con l’obiettivo di stimolare gli ospiti attraverso attività ricreative, ma poi ha esteso il proprio raggio d’azione ai dieci comuni del Montagnanese, intercettando i bisogni di chi vive in una situazione di povertà.
«Nelle relazioni – spiega infatti la presidente – le donne sanno cogliere sfumature che spesso agli uomini sfuggono. Grazie a questa capacità riescono più facilmente a mettersi nei panni degli altri e a capirne le difficoltà». Se da un lato l’abilità nell’entrare in sintonia con gli altri avvantaggia le volontarie che operano nel sociale, dall’altro non è sempre facile sostenere il carico emotivo, soprattutto nei momenti più delicati, come gli ultimi istanti della vita di un anziano. «In questi casi cerchiamo sempre di mantenere un certo distacco – spiega Nella – ma a volte è davvero dura e l’emozione ha il sopravvento».
Il legame che si crea con le persone a cui si offre il proprio sostegno è anche il carburante che permette di superare i periodi più difficili perché il volontariato non è un aiuto a senso unico, ma uno scambio reciproco. «Sentirmi dire grazie dalle persone a cui do una mano – racconta la volontaria – è la gratificazione più grande. Mi sento bene quando aiuto gli altri a risolvere i loro problemi, per questo l’entusiasmo non viene mai meno, nonostante la stanchezza che a volte si fa sentire».
Alla passione si affianca poi la consapevolezza maturata giorno dopo giorno grazie alle persone incontrate nel proprio cammino.
Il risultato è un ricco bagaglio umano a cui attingere per affrontare le sfide quotidiane. «Ai giovani – afferma Nella – consiglio di affacciarsi al mondo del volontariato per poter capire le problematiche di oggi e contribuire a risolverle».