Avvocato di strada: la nuova emergenza è la perdita d'iscrizione anagrafica
L’associazione padovana registra un aumento di casi legati alla perdita della casa che, inevitabilmente, fa decadere tutta un’altra serie di diritti fondamentali: la prima è l’assistenza sanitaria. E tra i poveri aumentano gli italiani e le donne.
Problemi legati al lavoro, a sfratti, separazioni, divorzi, iscrizioni all’anagrafe. Sono queste le principali richieste legali a cui quasi ogni giorno deve far fronte Avvocato di strada che ha un unico mandato da sempre: difendere i diritti di chi non può permettersi di sostenere spese giudiziarie.
Dal bilancio 2016 dell’associazione nazionale, nata nel 2000 a difesa dei diritti di chi vive per strada e che oggi, oltre a Padova, è presente in altre 43 città con un “esercito” di 900 volontari tra avvocati, praticanti e studenti di legge, emerge che il trend di pratiche aperte è in forte crescita (3.703 solo nello scorso anno) perché si allarga la forbice di chi non può pagarsi un avvocato a difesa dei propri diritti.
A Padova, che dopo Bologna è stata la seconda città in cui è nata l’associazione Avvocato di strada, le richieste, sebbene siano numerosissime (circa 400 in un anno), restano stabili da qualche anno.
«Siamo circa quaranta volontari – spiega il coordinatore Andrea Andriotto – di cui una ventina di avvocati, una decina di praticanti e un’altra decina di studenti di legge e di psicologia». Un paio di volte la settimana, gli avvocati aprono lo sportello nella sede della Caritas in via Bonporti 8 e alle cucine popolari di via Tommaseo, mentre su appuntamento ricevono ai centri di ascolto Caritas di Abano Terme, del Pilastro di Este, di Mejaniga di Cadoneghe e al punto giovani di via Toselli a Padova.
«Ogni domanda d’aiuto – continua Andriotto – presume un attento vaglio da parte nostra per non danneggiare la categoria, verificando, al di là dell’assenza di dimora, che chi si rivolge ad Avvocato di strada non sia davvero in grado di sostenere le spese legali».
L’iscrizione anagrafica è il problema più diffuso ultimamente
Perdendo la casa, perché impossibilitati a pagare l’affitto, ci si ritrova per strada con il decadimento di tutta una serie di diritti, prima fra tutti l’assistenza sanitaria, seguita da quella sociale e dalla possibilità d’iscrizione alle liste di collocamento professionale.
E non mancano di certo gli italiani: «In tanti anni, non mi era mai accaduto – continua Andriotto – ma qualche mese fa si sono presentati, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, due trentenni padovani che non sapevano più dove sbattere la testa: entrambi senza una rete familiare su cui contare, uno orfano e l’altro con genitori separati in malo modo, non sono riusciti a sviluppare una professione e si sono ritrovati a vivere per strada. Ora, fortunatamente, siamo riusciti a inserirli in due progetti lavorativi di riqualificazione. Questo è un esempio che dimostra come, senza compiere scelte scellerate, i poveri siano in aumento, soprattutto le donne che soltanto una decina d’anni fa erano mosche bianche tra i nostri assistiti».
Le risorse economiche con cui affrontare cause e ricorsi sono – manco a dirlo – risicate e le prestazioni da parte di avvocati e praticanti sono comunque gratuite, quando non ce ne rimettono di tasca propria per le spese di cancelleria per il deposito degli atti.
«Riusciamo a sostenere una segreteria – conclude il coordinatore – e riceviamo finanziamenti non strutturati e perciò non sicuri. Purtroppo, dopo una decina d’anni che opero in Avvocato di strada, devo ammettere che le cose sono peggiorate sul fronte della sensibilità istituzionale nei confronti di chi non può permettersi la difesa dei propri diritti. Se da un lato i singoli cittadini continuano a essere generosi, offrendo tempo e risorse, le istituzioni si prendono sempre meno cura delle persone. Un esempio? Soltanto qualche anno fa, uno sfratto subito da una famiglia sarebbe stato gestito con il primo obiettivo di mantenere unito il nucleo familiare. Oggi invece, e ne abbiamo le prove, non è così. Non si agisce nel bene delle persone e dei minori che inevitabilmente ne restano coinvolti e segnati».
La segreteria di Avvocato di strada è in via Citolo da Perugia 35 a Padova, 049-8210745 oppure 345-6845057, email padova@avvocatodistrada.it, este@avvocatodistrada.it