Ancora sangue in Francia: sgozzato un prete durante la messa
Due persone questa mattina sono entrate nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen, città della Normandia e hanno preso in ostaggio il parroco, due suore e due fedeli. Poi sono stati uccisi dalle forze di polizia specializzate della Brigade de recherche e d’intervenction (Bri). Il parroco, padre Jacques Hamel, 86 anni è stato ucciso, sgozzato dai due assalitori, e un parrocchiano è stato gravemente ferito e si trova tra la vita e la morte, secondo le prime informazioni date dal ministero dell’Interno e riportate questa mattina dal quotidiano cattolico La Croix.
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I due assalitori sarebbero entrati nella piccola chiesa alle 9,45 armati di coltelli e sono intervenuti durante la messa.
L’allarme è stato dato da un’altra suora che ha potuto lasciare la chiesa. Al momento, non si sanno ancora le motivazioni che hanno spinto i due assalitori ad attaccare la chiesa.
Il ministro dell’interneo Bernard Cazeneuve e il presidente Hollande si stanno recando a Rouen e l’inchiesta è stata affidata alla direzione antiterrorismo (SDAT) e alla direzione generale della sicurezza interna (DGSI). Il vicario generale della diocesi di Rouen, Philippe Maheut, si è recato subito sul posto, in assenza dell’arcivescovo monsignor Dominique Lebrun che si trova attualmente con i giovani alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia ma che ha deciso di ripartire subito, venuto a conoscenza della tragedia.
“Sono stati colpiti i cattolici e con essi tutti i francesi”.
Così François Hollande, presidente della Repubblica francese. “Siamo davanti a una nuova prova – ha detto, visibilmente turbato, Hollande – e a una minaccia imminente. Il Daesh ci ha dichiarato guerra e noi la combatteremo nel rispetto dei diritti, perché noi siamo una democrazia”. Hollande ha ricordato il sacerdote ucciso e ha espresso il cordoglio della nazione alla comunità cattolica di Francia; quindi ha affermato che oggi stesso vedrà il vescovo locale, mentre domani incontrerà, ha dichiarato, i rappresentanti di tutte le comunità religiose nel Paese.
“Dobbiamo restare uniti e prendere coscienza che i terroristi non si fermeranno davanti a niente finché non saremo noi a fermarli”. Il Presidente ha ricordato che “non solo la Francia è sotto attacco, pensiamo ad esempio alla Germania”, sottiolineando infine la necessità della “coesione” dei Paesi europei contro il terrorismo dell’Isis.
“Grido a Dio, con tutti gli uomini di buona volontà. E oso invitare anche i non credenti a unirsi a questo grido”.
Inizia così il messaggio di dolore scritto dall’arcivescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun, a poche ore dalla strage di questa mattina che ha colpito nella sua diocesi la piccola chiesa di Saint-Etienne du Rouvray.
“Con i giovani della Gmg – scrive il vescovo – preghiamo come abbiamo pregato sulla tomba di padre Popiulusko a Varsavia assassinato sotto il regime comunista. La Chiesa cattolica non può lasciarsi andare alle lacrime, ma si unisce in preghiera e continua a lavorare per la fraternità tra gli uomini. Lascio qui centinaia di giovani che sono l’avvenire dell’umanità, quella vera. Domando loro di non arrendersi alle violenze e di diventare apostoli della civiltà dell’amore”.
“Il Papa è informato e partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite”.
Così padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, in una nota sull’azione terroristica. “È una nuova notizia terribile – prosegue padre Lombardi - che si aggiunge purtroppo a una serie di violenze che in questi giorni ci hanno già sconvolto, creando immenso dolore e preoccupazione. Siamo particolarmente colpiti perché questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro in cui si annuncia l’amore di Dio, con la barbara uccisione di un sacerdote e il coinvolgimento dei fedeli. Siamo vicini alla Chiesa in Francia, alla Arcidiocesi di Rouen, alla comunità colpita, al popolo francese”.
La vicinanza e la preghiera dei vescovi italiani
“Il ricordo e la preghiera per padre Jacques Hamel, il sacerdote assassinato questa mattina, ha aperto il primo incontro dei vescovi italiani, giunti in 136 a Cracovia in occasione della Giornata mondiale della gioventù”.
Lo scrivono i vescovi italiani in una nota. “Il dolore per questo attentato – aggiungono – è reso ancora più forte proprio dalla distanza rispetto al clima e al significato dell’evento in corso in Polonia: la presenza di 90 mila giovani italiani, provenienti da 179 diocesi e accompagnati da 2292 sacerdoti, è all’insegna dell’incontro, della gioia e della fraternità tra i popoli”.
“La notizia proveniente dalla Normandia viene ad aggiungersi a quelle relative ai numerosi episodi di violenza che nelle ultime settimane hanno suscitato sconcerto e preoccupazione. Ancora una volta, il messaggio evangelico e l’esperienza della Chiesa diventano motivo per non arrendersi a logiche di chiusura o di vendetta, ma per costruire – con una rinnovata testimonianza di fede – una società riconciliata e aperta alla speranza”.