Montagnana, un cineforum “Tra la terra e il cielo”
Il cinema teatro Bellini di Montagnana propone il tradizionale cineforum invernale, da gennaio a marzo. Il prossimo appuntamento è venerdì 27 con “La verità negata”, un film dedicato alla Shoah. E a febbraio l'incontro con il regista padovano Marco Segato.
Il cinema come ponte per attraversare esperienze di vita, per esplorare altri contesti, per immergersi nel passato o immaginare il futuro.
E’ questo lo spirito che anima il cineforum proposto anche quest’anno dal Cinema Teatro Bellini di Montagnana. La rassegna, organizzata dall’associazione Montagnana Film Forum e in programma da gennaio a marzo, consiste in un percorso in nove tappe, capace di far scoprire agli spettatori alcune delle più profonde sfaccettature dell’esperienza umana. Tante pellicole diverse, ma il tratto che le accomuna è la ricerca dell’equilibrio interiore da parte dei protagonisti, sospesi tra realtà contraddittorie, che li costringono a prendere decisioni difficili.
«Il titolo scelto per la rassegna “Tra la terra e il cielo” – spiega il responsabile della proposta Sante Pirondini – è tratto da uno dei film proiettati e intende esprimere proprio la difficoltà e allo stesso tempo la bellezza di questa tensione interiore, un argomento su cui i partecipanti avranno modo di confrontarsi al termine di ogni film, anche grazie agli spunti forniti dai relatori che presenteranno le opere».
I prossimi appuntamenti in programma, dopo il film Brooklyn che giovedì 12 gennaio ha aperto la rassegna, e Tra la terra e il cielo, proiettato giovedì 19, saranno: Les Souvenirs (2 febbraio); Io, Daniel Blake (9 febbraio); L’uomo che vide l’infinito (16 febbraio); La casa delle estati lontane (3 marzo); Franz (9 marzo) e il Medico di campagna (17 marzo).
A questi si aggiunge il film “La verità negata” che verrà proiettato venerdì 27 gennaio, ore 20.45, in occasione della Giornata della memoria. La pellicola racconta la battaglia legale intrapresa da una scrittrice contro un esponente del negazionismo.
«L’intento è di presentare la Shoah non come un racconto del passato ma come un tema che ci riguarda ancora – spiega Pirondini – solo mantenendone vivo il ricordo si può scongiurare, infatti, il rischio di una manipolazione della storia. E il cinema può dare il proprio contributo rendendo attuali fatti e storie del passato e permettendo l’immedesimazione da parte del pubblico. Questo film, in particolare, ha il grande pregio di far rivivere l’orrore dell’Olocausto senza mai riproporre visivamente la crudeltà della persecuzione».
Per rendere ancora più saldo il legame tra la realtà e il grande schermo, i volontari dell’associazione hanno organizzato anche una serata di incontro con il regista: giovedì 23 febbraio, infatti, verrà proiettato il film “La pelle dell’orso”, girato in Trentino dal regista padovano Marco Segato. Con lui il pubblico avrà la possibilità di scoprire in che modo fatti, idee ed emozioni si trasformino in un film.