Al via la rassegna di teatro amatoriale "Selvazzano che ride"
Dal 30 gennaio, per sei sabati, l'auditorium San Michele di Selvazzano ospita divertimento, risate e passione per la scena con "Selvazzano che ride": sei compagnie amatoriali del territorio padovano affrontano con leggerezza e disincanto i problemi della gente comune.
Un teatro senza pretese, vicino ai pensieri semplici e alle riflessioni disincantate della gente comune sull’attualità e i problemi di ogni giorno, ma riscaldato dall’effervescenza di una risata che sappia stemperare l’animo, le emozioni più complicate da decifrare. Con questo intento è nata la rassegna concorso “Selvazzano che ride” che dal 30 gennaio, per sei sabati di fila, porta all’auditorium San Michele altrettante compagnie amatoriali locali e le loro commedie brillanti in dialetto. Il pubblico è comunque il vero protagonista delle serate con la possibilità di votare la commedia più brillante, l’attore più divertente e l’attrice comica più affascinante che saranno premiati il prossimo 2 aprile, a chiusura dell’ultimo spettacolo. Sabato 30 apre i battenti la Tom Tom di Padova con Tutti in terapia, seguita da Brutti ma buoni di Arre e il loro Na casa sensa na donna… (13 febbraio), El Zinquantin di Urbana e il suo El pan l’è bon da rendare (27 febbraio), Teatro per caso di Bojon con Xe rivà ea badante (12 marzo), Insieme per ridere di Megliadino San Vitale con Preti se nasse… no se deventa! (19 marzo) e Teatro Instabile di Selvazzano con Ovi par tutti (2 aprile).
«Pur essendo Selvazzano ai confini con la città – spiega Attilio Gallo, direttore artistico del contenitore culturale Selvazzano spazio teatro – la sua anima continua a essere molto popolare ed è per questo che si è pensato di costruire, soprattutto d’inverno, occasioni di “filò” con il teatro molto semplice delle compagnie amatoriali, ma che sanno puntare al cuore dello spettatore con la propria disincantata visione della realtà. È curioso poi che tutte le sei commedie scelte nel cartellone siano scritte o trattate da attrici che fanno parte delle compagnie. La loro visione femminile risulta un interessante punto di vista».
La ricerca di un rapporto schietto e sincero con il territorio di Selvazzano ha portato Attilio Gallo anche a concentrare il lavoro dei laboratori teatrali di quest’anno sulla storia locale e, in particolare, su quella di Tencarola. «Per i primi tre mesi i quattro corsi suddivisi per età lavoreranno separatamente, poi invece i partecipanti uniranno le forze per raccontare, anche con l’aiuto di pupazzi di cartapesta realizzati con l’aiuto della burattinaia padovana Lucia Osellieri, l’arrivo della filovia al posto del tram che trasformò radicalmente Tencarola da zona agricola ad area suburbana». E per riuscire a narrare in modo verace le famiglie degli anni Cinquanta, Gallo ha scelto di coinvolgere indirettamente anche la Difesa: «Partiremo dai testi di Giacometo, alias del parroco don Angelo Bertolin, che per anni scrisse sul settimanale le sue cronache di campagna». Informazioni e prenotazioni agli spettacoli di “Selvazzano che ride”: associazione In ludis, Selvazzano spazio teatro, 347-0624109.