Viaggio tra i circoli Noi di Padova: Villafranca e Buon Pastore
Il viaggio tra i circoli di Noi associazione di Padova ci porta questa settimana a Villafranca Padovana dove si lavora per rendere il patronato ancora di più un punto di riferimento per la comunità e a Buon Pastore dove il circolo ha ancora molto da fare per scardinare la vecchia idea legata al tesseramento.
Cose nuove accanto a “cose antiche che si erano un po’ perse per strada”. Sono riprese dopo l’estate all’insegna del dinamismo le attività del circolo Noi di Villafranca Padovana. Quest’anno si è già svolto il rinnovo delle cariche: spetterà al nuovo direttivo, otto volontari presieduti dal parroco don Giuseppe Alberti, lavorare per rendere ancora di più il patronato un punto di riferimento nel tessuto comunitario.
«Vogliamo attirare tutti – racconta don Giuseppe – a partire dai più piccoli, che già frequentano il centro parrocchiale per la catechesi e l’Acr, fino agli adulti, specie le famiglie, che qui passano i giorni festivi». Il centro parrocchiale ha però tante attrattive anche per i giovani, come un campetto indoor con il tappeto sintetico e uno da beach volley, rimasto in stato di abbandono per qualche anno e recuperato proprio pochi mesi fa grazie a tornei estivi molto partecipati. Se già da alcuni anni la sagra può contare su un’area giovani prima inesistente, ora è il momento di concentrare attività e spazi di accoglienza anche nel tempo dell’ordinarietà.
«Non si tratta solo di valorizzare le strutture – osserva ancora il parroco – ma alla luce delle riflessioni dei consigli pastorali, abbiamo proprio deciso di compiere una scelta preferenziale per i giovani, puntando soprattutto a proposte per la fascia dai 15 anni in su».
È un patronato accogliente quello di Villafranca: ci si incontra per una partita a carte o semplicemente per fare due chiacchiere a partire già dal lunedì mattina, ma anche nelle mattinate del martedì, del mercoledì e del venerdì, nei pomeriggi di martedì, mercoledì, venerdì e sabato, mentre la sera ci si trova il martedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato, grazie all’impegno di oltre 40 volontari. Le attività dell’anno si sono aperte tra il 22 e il 25 settembre con la festa di fine estate: «Ci ha dato l’opportunità di presentare a Villafranca tutte le attività estive, dalla Gmg di Cracovia ai campiscuola, dal campo famiglie al pellegrinaggio a Fatima». In tempo di unità pastorale, alcune iniziative un tempo parrocchiali diventano così occasione di ritrovo per tutte le comunità: «Lo scorso 25 aprile eravamo più di 600 persone: tutti sono partiti dai loro patronati e si sono ritrovati insieme a villa Maschio».
Buon Pastore
Accogliere, ascoltare, apprezzare, annunciare e accompagnare. Sono queste le cinque “A” che guidano il lavoro del circolo Noi “Padre Annibale di Francia” a servizio della parrocchia del Buon Pastore. «Il nostro intento di base – spiega il vicepresidente Giovanni Vianello – è di dare un nuovo impulso educativo al centro parrocchiale, proponendo un rinnovato spirito di relazione, dando opportunità formative secondo i valori del concilio Vaticano II».
Il circolo gestisce il bar, aperto il pomeriggio durante la settimana e la domenica mattina dopo la messa, la sala polifunzionale e le aule delle attività: «È in corso un discernimento, voluto dal nostro parroco proprio per evolvere verso una visione di parrocchia composta da una chiesa e un patronato senza divisioni o duplicazioni di compiti».
Si parte dall’impegno di far capire a tutti i parrocchiani la necessità di essere iscritti al circolo: «Si tratta di un modo per ribadire l’unità che dobbiamo avere nell’operare e nel vivere la comunità».
Sono, infatti, attualmente solo 146 gli iscritti al circolo, per una parrocchia che conta oltre 2.500 anime: «Questo dà un po’ la dimensione del lavoro che dobbiamo ancora fare – osserva Vianello – Dobbiamo scardinare l’idea che il circolo Noi sia qualcosa di disgiunto da quello che è storicamente conosciuto come il patronato, facendo capire che sono la stessa cosa. Per questo, serve una rinnovata partecipazione da parte di tutti».
Feste storiche per il patronato del Buon Pastore sono la castagnata in occasione di san Martino, momenti conviviali dopo la messa di mezzanotte la vigilia di Natale e la festa della donna che si svolge in marzo. A fare da trait d’union con quasi tutti i circoli Noi che si trovano nel territorio della diocesi è la priorità data alle realtà parrocchiali composte dai giovani: «In seno alle riunioni del direttivo del circolo – racconta infine Vianello – sono invitati a partecipare i rappresentati dei gruppi come l’Acr, i giovanissimi e gli scout. Il futuro del nostro patronato è di renderlo sempre più una realtà viva in seno alla nostra parrocchia, ma la sfida più grande è quella di attirare sempre più giovani, così da essere “la mano” della pastorale giovanile in seno alla nostra comunità. Il centro parrocchiale è un terreno di missione vera, dove i cristiani possono far conoscere e vivere la bellezza del messaggio di Cristo risorto».