I circoli Noi Padova hanno tre nuove priorità
All'assemblea territoriale di Noi associazione Padova, il presidente Fabio Brocca ha definito le tre priorità: comunicazione, competenza associativa e giovani.
In 170 persone tra responsabili, volontari e turnisti dei tanti circoli Noi della diocesi di Padova hanno partecipato, venerdì 20 novembre, all’assemblea autunnale del territoriale a Ponte di Brenta, l’ultimo appuntamento a livello diocesano dell’anno solare.
È stato un anno particolarmente ricco, il 2015, per Noi Padova: 57 mila e 940 i tesserati, oltre tremila i volontari che hanno partecipato ai corsi Haccp per la manipolazione degli alimenti e l’autocontrollo per bar e cucina e tre nuovi circoli che si sono affiliati alla già numerosa famiglia del Noi. Aprendo il suo intervento, il presidente del comitato territoriale Fabio Brocca ha voluto ringraziare chi ogni giorno si dà da fare, anima e corpo, per i patronati: «Grazie per l’impegno che ci mettete e grazie per la costanza che avete nel portarlo avanti. Più i numeri crescono più il direttivo e la segreteria sono impegnati, ma vorrei che gli ottimi risultati raggiunti grazie al lavoro di tutti non fossero un punto di arrivo, ma una piattaforma da cui insieme si può ripartire, guardandoci negli occhi, e con grande onestà chiedendoci se possiamo fare di più».
Come già fatto notare da tanti responsabili dei circoli nei loro racconti di questi mesi a la Difesa del popolo, ciò che conta non è tanto il numero di attività, quanto lo stile con cui vengono portate avanti: «Parlo di metodo, di relazioni, di capacità di saper leggere i segni del nostro tempo e del nostro territorio. Dobbiamo conoscere le situazioni che ci circondano e non parlare per sentito dire. Né è un esempio pratico il tema dei profughi». E come raccomandano gli orientamenti pastorali e ancor di più le parole di papa Francesco, anche i circoli devono essere il segno di una “chiesa in uscita”: «L’invito è quello di essere estroversi, saper rischiare, soprattutto con le nuove generazioni».
Perché tra tornei di calcetto, servizi in bar e feste di paese, il punto di partenza è sempre la Parola di Dio: «Se quello che facciamo come associazione, sia a livello di attività sia a livello organizzativo e burocratico, non ci porta a testimoniare in modo semplice ma autentico il vangelo in armonia con il cammino delle nostre parrocchie, allora mi vien da dire che si parte già perdenti, perché ogni cosa sarebbe fine a se stessa. Per questo, uno dei modi concreti per essere testimoni è saper vivere il nostro ruolo di presidenti laici, vicepresidenti o membri del direttivo in sintonia con il parroco e come servizio alle persone, non come un semplice ruolo».
Il presidente Fabio Brocca ha concluso il suo intervento richiamando tre priorità operative. La prima riguarda il rapporto tra Noi Padova e i circoli: «Avremmo la necessità di avere un referente in ogni circolo per l’assicurazione e uno per la comunicazione delle attività e delle proposte dei singoli centri parrocchiali». La seconda è morale: «Prima di ogni elezione, i candidati ai direttivi dei circoli conoscano lo statuto dell’associazione e si impegnino a vivere la vita della parrocchia». L’ultima, ma non per questo meno importante, priorità riguarda i giovani: «Dove per vari motivi non fossero stati eletti dei giovani nei direttivi dei circoli, perché non inserirli come membri cooptati? Chi meglio dei giovani può interpretare la volontà degli altri giovani? Abbiamo bisogno di ringiovanire la nostra associazione, a partire dalla formazione dei ragazzi».
Si ripartirà dalla relazione con gli altri: «Non finiamo mai di metterci in discussione quando si parla di servizio, non sentiamoci mai arrivati».