Un circolo padovano tra le Dolomiti
Il circolo Noi più a nord del comitato territoriale di Padova si trova a Borca di Cadore, in pieno territorio della diocesi di Belluno-Feltre. Nato nel 2005 nella sede del Pio X di Borca a servizio delle comunità parrocchiali di Borca, San Vito e Vodo, dal 2007 ha sede nella vecchia stazione, in via Dolomiti 1, grazie a una concessione del comune. Ma non è un circolo come gli altri, quello di Borca…
Non immaginatevi il classico patronato a due metri dalla chiesa con bar, salette per catechismo e acr e l’immancabile calciobalilla degli anni Settanta con gli omini senza testa.
Il circolo Noi “Nell’oasi ideale” è prima di tutto una sfida: una sfida alla montagna, alla rigidità del suo clima per dimostrare che è possibile fare aggregazione e offrire proposte ai più giovani nati a mille metri sul livello del mare.
Spiega la presidente del circolo Marta Marini, originaria di Santa Maria delle Grazie a Este e proprio per questo legata all’esperienza padovana: «Siamo partiti nel 2005 in due animatrici ora abbiamo un gruppo di una trentina di animatori».
Appoggiato da sempre al Noi di Padova, il circolo di Borca, dal 2007, si ritrova a essere un “circolo itinerante”: «In pianura, nei patronati, ci sono gli armadi dove gli animatori ripongono ogni cosa di cui hanno bisogno. Da noi, invece, l’armadio è la macchina con cui ci muoviamo».
La vecchia stazione è piccola ed è difficile scaldarla d’inverno, pure con le stufe a pellet. Per questo il Noi, che serve ufficialmente le parrocchie di Borca e San Vito e che gode del sostegno del parroco don Riccardo Parissenti, è costretto a spostarsi per le sue attività dai campetti sportivi delle parrocchie e del comune alla pista di pattinaggio, passando per le aule di quella che fu la Casa della dottrina cristiana, luoghi distanti anche chilometri tra loro. E, come si sa, in montagna la distanza è doppia.
Nonostante le difficoltà il circolo è un vulcano di attività
Durante tutto l’inverno, negli scorsi due anni, era attivo un doposcuola quotidiano in collaborazione con comune e pro loco, ma già prima era garantito almeno un pomeriggio di attività. Durante le vacanze è attivo il Griv, gruppo invernale, dal 24 dicembre al 6 gennaio, noto anche come “Oratorio invernale a tempo pieno”.
Sempre di pomeriggio, prima o dopo il catechismo, nelle case della dottrina cristiana di San Vito e Borca, si fa “oratorio”: «Ci teniamo che siano attività di “oratorio cristiano” – ribadisce Marta Marini – facciamo dei giochi, prepariamo l’offertorio della messa domenicale e seguiamo l’attività liturgica».
D’estate, tutti impegnati per un grest che può arrivare a dieci settimane e per i campiscuola, che si svolgono sempre sotto il cappello del Noi. Per le attività e la formazione ci si aiuta con le guide prodotte dall’Azione cattolica: «Stiamo valutando con don Riccardo – rivela – se non sia il caso di aderire, almeno da parte degli animatori, all’Azione cattolica. Ma puntiamo già sulla formazione con incontri mensili».
Anche gli adulti sono coinvolti per le varie attività. E non contano tanto le etichette: «In montagna siamo in pochi. Ci si aiuta in tutto».
Ma com’è essere “circolo” in montagna?
«Siamo più in alto, e da sempre la montagna ci porta più vicini a Dio. I ragazzi che incontriamo sono più “genuini” e semplici rispetto a quelli che incontravo facendo l’animatrice in pianura. Hanno un legame con la parrocchia molto più sentimentale: basta chiamarli per una piccola festa o un ritrovo e sono già sicura che verranno tutti». Tra le difficoltà e i piccoli passi in avanti, il circolo “padovano” più a nord di tutti continua così a volare ad alta quota.