Venerdì la festa di San Leopoldo Mandic. E l'ostensione continua per tutto l'anno
Dopo il Giubileo straordinario, che lo ha visto indicato da Papa Francesco come modello di misericordia insieme a san Pio da Pietrelcina, san Leopoldo Mandic continua ad essere al centro delle proposte dei frati cappuccini di Padova.
Dopo il Giubileo straordinario, che lo ha visto indicato da Papa Francesco come modello di misericordia insieme a san Pio da Pietrelcina, san Leopoldo Mandic continua ad essere al centro delle proposte dei frati cappuccini di Padova.
“Talmente al centro – dice il rettore del santuario padre Flaviano Gusella – che l’ostensione delle sue spoglie mortali continua anche in questi mesi e probabilmente per tutto il 2017. Sono state più di 500.000 le persone che in occasione dei giorni romani dell’ostensione hanno avuto modo di avvicinare e conoscere più da vicino il nostro piccolo ma grande Santo, piccolo di statura, ma gigante nella spiritualità".
"Valuteremo con i nostri superiori e col vescovo Claudio se l’ostensione potrà proseguire anche dal 2018, magari in forme temporanee e non continuative”
La novena che culminerà venerdì 12 con la festa liturgica, cade in un anno ancora una volta particolare, il 75° dalla morte del frate confessore.
Sarà presente per la celebrazione principale mons. Rino Fisichella, che è stato l’organizzatore del Giubileo della misericordia.
“Quest’anno è il vicariato di Dolo che ha offerto l’olio per la lampada votiva: le parrocchie sono presenti ogni sera con il proprio parroco per la Messa delle 18.30. Il legame con quella porzione di territorio è dovuto alle origini del fotografo ufficiale di padre Leopoldo, Errico Scalella, insegnante di matematica di origini abruzzesi, ma trapiantato a Sambruson”.
Una nuova "trasferta" in autunno
Dopo i giorni trascorsi a Roma e quelli a Zagabria, dove altre 250.000 persone hanno potuto venerare direttamente San Leopoldo, anche il prossimo autunno prevede una “trasferta”, questa volta proprio nel suo paese natale, Herceg Novi, Castelnuovo di Cattaro in Montenegro, sulle sponde del mare Adriatico.
“E’ stato il vescovo Ilija Janjic a chiederci, col cuore in mano, di poterlo avere per qualche giorno a casa: il Montenegro è un paese povero, diviso, dove i cattolici sono pochi, gli ortodossi sono divisi, e c’è molto ateismo reale. L’auspicio è che si possa far rifiorire il senso di comunione e fratellanza, nello spirito dell’ecumenismo che lo stesso padre Leopoldo aveva intuito fin dal 1887, col suo voto di offerta per l’unità tra cattolici e ortodossi.”
Un ulteriore contributo di riflessione arriva con il libro del prof. Ivano Cavallaro, grande devoto di padre Leopoldo “È dio che ama. e ama a uno a uno. l’ecumenismo spirituale negli scritti latini di san Leopoldo Mandic (1911-1941)”.
Qui si è cercato di individuare un filo conduttore, evidenziando caratteristiche dei voti di padre Leopoldo. Lo stesso Cavallaro è stato anche discepolo di mons. Luigi Sartori, di cui si ricordano i 10 anni dalla morte.
“Padre Leopoldo e don Luigi, pur con ruoli e in tempi diversi ma con la stessa passione, hanno disegnato l’orizzonte della Chiesa di oggi e di domani. Fu davvero un grande devoto e un convinto diffusore del carisma di san Leopoldo. Ci ha sempre detto che noi frati siamo troppo timidi nel presentare il carisma di San Leopoldo, una figura di grande attualità per i nostri tempi, per la sua capacità di donarsi, per la sua passione per la chiesa”.
Riascolta l’intervista a padre Flaviano su www.bluradioveneto.it