Suor Anna Pontarin ha pronunciato il suo "sì". Per sempre
Il 30 aprile suor Anna Pontarin, della parrocchia dei santi Pietro e Paolo di Barbano ha pronunciato la sua professione solenne nella famiglia delle suore terziarie francescane elisabettine. Attorno a lei si è stretta la sua comunità, che ora la attende a fine giugno per i giorni di sagra.
«Madre Elisabetta ha fatto l'esperienza trasformante dell'amore di Dio, si è sentita così profondamente amata, tanto da non poter non annunciare a tutti lo stesso amore di misericordia;
come lei anch'io ho sperimentato questo amore immenso, che non posso trattenere solo per me, ma che necessariamente devo restituire a Dio nel servizio ai fratelli».
Così suor Anna Pontarin, della parrocchia dei santi Pietro e Paolo di Barbano racconta la sua professione perpetua, il 30 aprile, nella famiglia delle suore terziarie francescane elisabettine.
Il cammino per arrivare a questo momento è stato lungo e un pezzettino è legato anche alla sua comunità parrocchiale che il giorno della professione solenne era presente, le è stata vicina.
Una veglia in parrocchia, il venerdì sera e poi domenica la cerimonia a Padova: «in entrambi i momenti - afferma don Silvano Guzzonato, il parroco – la comunità ha partecipato numerosa. La famiglia di suor Anna è molto conosciuta, lei vive a Roma da diversi anni, ma nonostante questo tante persone hanno voluto testimoniare la loro vicinanza.
Quando si semina è difficile vedere nell'immediato cosa si raccoglie, sarebbe bello che questo momento fosse una semina per i giovani, che facesse germogliare nuove vocazioni».
La festa poi continuerà anche nei giorni di sagra, a fine giugno, quando domenica 25 verrà celebrata una messa cantata, seguita da un momento comunitario.
«Alla sagra – afferma suor Anna – servivo ai tavoli. La mia vita è sempre stata scandita in maniera quasi naturale dalla vita in famiglia innestata nella vita della parrocchia. Si sentiva in casa molto forte il senso di appartenenza alla comunità. Per me questo è molto importante».
Suor Anna ha vissuto gli anni di discernimento e formazione prima ad Assisi per il postulato e poi due anni in Argentina, a Burzaco Oeste, per il periodo del noviziato.
Tornata quindi in Italia ha emesso la prima professione, poi un ulteriore tempo di discernimento, vissuto tra Padova e Roma, per poter scegliere con maggiore maturità di consacrare la vita per sempre a Dio in una famiglia religiosa specifica.
«La professione solenne – conclude suor Anna – è stato un momento di grazia per la mia vita. Dono la mia vita alla Chiesa attraverso il carisma di Elisabetta, ma sento di essere anche un pezzettino di Chiesa che si mette al servizio degli altri. La grande partecipazione della mia parrocchia mi ha dato tanta gioia.
Ora continuerò il mio servizio di volontariato a Roma nell'elemosineria apostolica, al centro di ascolto dei poveri portando anche i pasti alla sera nella stazioni.
A chi è concesso il dono inestimabile di seguire Cristo appare ovvio che a Lui si possa dedicare tutta la vita, non solo alcuni gesti o attività. E questa è grazia che spande il suo profumo per la Chiesa intera».