Seminario minore. La scuola media chiuderà gradualmente, per andare incontro ai genitori
«Abbiamo vissuto mesi di lunghe “trattative” che alla fine ci hanno portato a rispettare i desideri dei genitori che la chiusura fosse graduale». Così don Giampaolo Dianin, rettore dei seminari della diocesi di Padova. Quindi il prossimo anno (2017-18) nella scuola media del seminario minore di Rubano saranno attivate la 2a e la 3a e l’anno successivo solo la 3a. La scuola è aperta al territorio, le iscrizioni sono ancora aperte.
A febbraio scorso, su queste pagine, don Giampaolo Dianin – rettore del seminario vescovile di Padova – indicava una scelta precisa rispetto al minore: «Posticipare in avanti il nostro impegno per le vocazioni dei più piccoli. Lavorare, quindi, con i ragazzi delle medie puntando a un eventuale ingresso in seminario nel tempo dell’adolescenza». E aggiungeva: «La conclusione dell’esperienza delle medie comporterà anche la chiusura della scuola media paritaria. Una scelta dolorosa per la stima che questa scuola gode nel territorio. Quando abbiamo comunicato le nostre scelte ai genitori mi ha molto colpito la stima e l’amore per questa piccola ma preziosa scuola».
Il prossimo anno scolastico, quindi, non partirà la prima media. Alcuni genitori, pensando non sarebbe partita neanche la seconda, hanno iscritto i figli altrove. Altri, invece, hanno manifestato il desiderio di far restare i loro figli e, nonostante i numeri ancora esigui, il seminario ha deciso di attivare la seconda e terza media.
Don Dianin, la stima dei genitori ha “colpito” ancora...
«Abbiamo vissuto mesi di lunghe “trattative” che alla fine ci hanno portato a rispettare i desideri dei genitori che la chiusura fosse graduale. Quindi il prossimo anno (2017-18) attiveremo la seconda e terza media e l’anno successivo (2018-19) solo la terza.
I genitori hanno espresso stima per la qualità degli insegnanti e dell’insegnamento, provato dal sereno ingresso nelle scuole superiori dove è stata riconosciuta l’ottima preparazione di base. Hanno apprezzato il quadro valoriale di riferimento e anche il clima familiare favorito dalle piccole dimensioni della scuola. Mi ha colpito un certo “timore”, comprensibile nei genitori, e il desiderio di proteggere i loro figli o almeno di dare loro una solida base umana e valoriale per affrontare l’inevitabile incontro con un mondo complesso e, secondo loro, anche un po’ pericoloso».
Come si sta attivando il seminario per diffondere questa notizia?
«Purtroppo questi mesi di riflessione, confronto e trattative hanno generato anche un po’ di confusione. Si sentiva dire: “Chiude, non chiude, quando chiude, che classi saranno attivate...”. Alcuni genitori hanno subito cercato altre scuole per i figli, altre hanno atteso. La nostra volontà era quella di decidere insieme con i genitori cercando la soluzione più rispettosa delle famiglie e il bene dei figli. Il desiderio di divulgare una notizia precisa è legato anche a questa confusione, che sembra proprio essere uno dei rischi del voler fare le cose in modo democratico».
La scuola media del minore è aperta da 10 anni. Cosa raccoglie da questo tempo in cui ne ha seguito i passi?
«La scuola è partita per i seminaristi, ma è stata aperta anche agli esterni che subito sono diventati la maggioranza.
Ci sarebbe piaciuto che questa esperienza potesse continuare anche senza i seminaristi delle medie, dopo la decisione di avere un seminario minore solo per le superiori. Ma l’aspetto economico ha fatto la differenza. Quando muore un’istituzione culturale dispiace sempre tanto e dispiace anche perché ci sono genitori e insegnanti che hanno scelto questa scuola credendoci con passione. La scuola in questi anni ha tenuto vivo il suo doveroso stile “laicale” ma anche l’attenzione alla formazione spirituale dei ragazzi e delle loro famiglie. Sono arrivati anche dei ragazzi “difficili” che la nostra scuola ha accompagnato con cura e seguito personalmente e i risultati sono stati buoni».
L’attivazione della classe seconda è anche un “aiuto” economico per il seminario. Un aiuto... che permette di continuare a investire?
«No. Già la scuola era in forte passivo, anche perché non abbiamo mai voluto che le rette la rendessero accessibile solo a famiglie benestanti. L’attivazione della seconda e terza, e poi della sola terza, peserà non poco sulle casse del seminario anche per la diminuzione delle entrate, ma era giusto rispettare le scelte dei genitori e concludere bene. Siamo certi che la Provvidenza ci aiuterà come sta già facendo in molti altri ambiti».