L'Immacolata del seminario è la festa dell'”Eccomi!”
La comunità del seminario è in festa per l’Immacolata. In seminario minore, nell’eucaristia di mercoledì 7, alle 18.30, saranno accolti i sette nuovi seminaristi. In seminario maggiore, giovedì 8, alle 9.30, il vescovo Claudio istituirà i nuovi lettori e accoliti.
La solennità dell’Immacolata è per il seminario di Padova una festa di famiglia.
Sia la comunità del maggiore che del minore vivono questo appuntamento guardando a Maria, modello di ogni vocazione.
Mercoledì 7, alle 18.30, primi vespri dell’Immacolata, si terrà in seminario minore l’eucaristia presieduta dal rettore don Giampaolo Dianin, con la benedizione di sette nuovi seminaristi, quattro alle medie e tre alle superiori.
È tradizione che in questo giorno si accolgano nella comunità i nuovi seminaristi, dedicando loro le parole dell’angelo alla Vergine: «Non temere».
Gabriele Stefan, 13 anni, di Campodarsego, ha iniziato la terza media: «Era dalla quinta elementare che desideravo entrare, ma i miei genitori volevano che aspettassi, perciò ho frequentato gli incontri vocazionali. Dentro di me avevo anche paura di allontanarmi da casa, dalla parrocchia, di iniziare questa esperienza che poi poteva anche non piacermi. A settembre è iniziato il mio cammino. Il primo giorno c’è stata una festa, è stato un momento dove tutta la comunità si è riunita e lì mi sono sentito davvero accolto. La fede nel Signore mi aiuta a vivere bene e a guardare al futuro con speranza».
La festa dell’Immacolata è un’occasione di fraternità e condivisione anche tra le famiglie dei seminaristi.
«L’8 dicembre è un momento speciale – sottolineano Arianna e Vittorio Apolloni, di Chiuppano, che hanno sei figli, di cui due frequentano il seminario minore da sei anni – un’occasione per rinnovare la nostra fiducia alla comunità del seminario e per affidarci a Maria, donna del sì e della preghiera. Il seminario è una grande famiglia dove viviamo un’esperienza di chiesa particolare, nella comunione e nel confronto con gli educatori. I nostri figli non sono nostri, ma del Signore, e in seminario sono seguiti con pazienza e dedizione. Noi genitori li accompagniamo con la preghiera, con amore e qualche volta anche con apprensione L’unico scopo è che i nostri figli conoscano e incontrino Gesù e crescano nella sua sequela».
L’Immacolata è un momento significativo anche per la comunità del seminario maggiore
Giunge infatti a coronamento degli esercizi spirituali vissuti nei giorni che precedono questa solennità e per l’istituzione dei nuovi lettori e accoliti.
Giovedì 8, alle 9.30, nella chiesa del seminario maggiore, il vescovo Claudio conferirà il ministero del lettorato a quattro seminaristi: Eros Bonetto, di Bronzola (in servizio a Ponte di Brenta), Marco Bertin, di Perarolo di Vigonza (Unità pastorale di Piovene), Pierclaudio Rozzarin, di Cristo Re in Padova (Tencarola), Francesco Saviane, di Volpago del Montello (Tombelle).
A loro si aggiungono due candidati al diaconato permanente: Claudio Colombara, di Candiana, e Andrea Negrin, di San Bellino in Padova.
Compito del lettore è proclamare la parola di Dio nell’assemblea liturgica, educare nella fede i giovani e gli adulti, prepararli a ricevere i sacramenti, annunciare la buona novella del Regno agli uomini che ancora lo ignorano.
«La Parola mi aiuta a leggere la mia esistenza – sostiene Claudio Colombara, di Candiana, sposato, con una figlia – è come un filo d’oro, che lega ciò che vivo. La famiglia è il crogiolo dove medito e si sviluppa il mio cammino di discernimento verso il diaconato. Mia moglie e mia figlia mi danno serenità, mi spronano e mi sostengono con affetto».
Diventeranno accoliti tre seminaristi: Stefano Bartolomei, di Sarmeola (Unità pastorale di Zugliano), Luca Gottardo, di Arlesega (Sarmeola) e Giovanni Zago, di Agna (Villafranca).
Il compito dell’accolito è di seguire e aiutare i presbiteri e i diaconi nel loro ministero, distribuire ai fedeli, anche malati, la comunione e amare il popolo di Dio, specialmente i deboli e gli infermi.
«La figura di Maria – sottolinea Luca Gottardo, seminarista del quarto anno – mi ha spesso accompagnato in questi anni di seminario; una giovane donna che non si è considerata proprietaria della sua vita, ma è stata pronta a lasciarsi visitare e guidare, anche se il Signore stava sconvolgendo i suoi piani. La festa dell’Immacolata la vivo come un atto di affidamento al Signore, un rinnovare il mio semplice “eccomi”».