Iniziazione cristiana e unità pastorale
A Marsango il consiglio pastorale si sta preparando per affrontare due sfide importanti nel prossimo futuro. Un importante momento di condivisione è stato, al termine dell’estate scorsa, l’incontro congiunto dei consigli pastorali della comunità, di Campo San Martino e Busiago. Divisi per gruppi, i consiglieri hanno sviscerato aspettative e stati d’animo: consapevolezza, disponibilità a lavorare, serenità e contentezza i sentimenti prevalenti.
Poche cose, ma fatte bene. È questo il motto che sta guidando il lavoro del consiglio pastorale parrocchiale di Marsango. Un procedere meticoloso che si spiega col fatto che “poche” non fa rima con “piccole”. Anzi, all’orizzonte, per la piccola comunità dell’Alta Padovana, si profilano un paio di sfide importanti.
La prima, comune a tutta la diocesi, è il rinnovo del cammino di iniziazione cristiana. «Nel vicariato di Limena partiremo con la nuova formula il prossimo settembre – spiega il vicepresidente del consiglio pastorale di Marsango, Vito Ometto – Rispetto ad altri siamo indietro ma stiamo usando questo tempo per interrogarci ed elaborare proposte. Sappiamo che non sarà solo la catechesi a essere coinvolta ma che tutta la comunità dovrà mobilitarsi. Occorre capire con quali modalità in concreto ciò potrà accadere. Stiamo ragionando, in particolare, su come organizzare la convivenza tra iniziazione cristiana e Azione cattolica dei ragazzi, in modo da rendere le due proposte complementari. Non vogliamo rischiare di perdere la ricchezza rappresentata dall’Acr, presente in parrocchia da oltre trent’anni».
La seconda sfida è quella della costituzione di un’unità pastorale insieme a Campo San Martino e Busiago. Un’eventualità che da tempo appare più che probabile alle tre comunità. L’anno prossimo, infatti, il parroco di Marsango don Giovanni Cillo compirà 75 anni, cioè l’età della pensione. «Sento che sto facendo le valigie – ammette don Cillo, da 31 anni alla guida della comunità – Occorre, dunque, preparare il terreno per il nuovo assetto che si prospetta. Già lo stiamo facendo. Temevo che le parrocchie entrassero in competizione a causa di vecchie questioni di campanile, invece devo prendere atto che il passaggio all’unità pastorale viene salutato positivamente dai fedeli. La gente è preparata, almeno a parole. Il successo effettivo del percorso credo dipenderà dall’unità d’intenti e idee che sapremo trovare per primi noi parroci. Solo così potremo guidare nel migliore dei modi le nostre comunità, a partire dai consigli pastorali».
Un importante momento di condivisione è stato, al termine dell’estate scorsa, l’incontro congiunto dei tre consigli pastorali guidato da mons. Renato Marangoni, vicario episcopale per l’apostolato dei laici. Divisi per gruppi, i consiglieri hanno sviscerato aspettative e stati d’animo: consapevolezza, disponibilità a lavorare, serenità e contentezza i sentimenti prevalenti. «Sappiamo che i problemi arriveranno e li affronteremo – sottolinea Ometto – Tra parrocchie, del resto, collaboriamo da tempo per Acr, giovani e gruppo coppie, coinvolgendoci a vicenda nelle rispettive iniziative. Proprio in questi giorni ci stiamo coordinando tra vicepresidenti dei consigli pastorali per organizzare in maggio un nuovo incontro di formazione e preghiera, quest’ultima il collante necessario al buon esito del nostro cammino».
In che modo i consiglieri di Marsango stanno vivendo un mandato fatto di sfide così impegnative? «Con spirito di servizio e attitudine a parlare solo dopo aver ascoltato e capito i temi in questione – conclude il vice presidente del consiglio pastorale – Sappiamo che presto saremo senza parroco e ci rendiamo conto che il consiglio pastorale diventerà uno “strumento” ancora più importante per la nostra comunità. Anche per questo ho insistito affinché i primi incontri del consiglio fossero dedicati alla formazione, a partire dall’attenta lettura dello statuto e dei compiti che ci sono stati affidati. Metà dei consiglieri, tra cui una rappresentanza di giovani che in precedenza mancava, sono infatti alla prima esperienza».