Veneto agricoltura: cala del 10 per cento la superficie coltivata. Ma crescono gli investimenti
Secondo i dati presentati l’investimento medio per azienda, evidenzia una maggiore propensione a investire: in crescita, infatti, gli ettari mediamente coltivati per tutte le principali colture (vite e cereali). Negli allevamenti aumenta il numero medio di capi per aziende raddoppiano, ad esempio, il numero di vacche da latte, in crescita anche il numero di capi avicoli (più 45 per cento) e suini.
Si è svolta a Legnaro, organizzata da Veneto agricoltura – Europe direct, d’intesa con regione del Veneto e università di Padova, la conferenza “Investire in agricoltura e nuova Pac”. È stato un focus preciso e puntuale per fornire al mondo agricolo e istituzionale analisi e dati per comprendere al meglio i possibili percorsi imprenditoriali da attuare, alla luce delle politiche agricole comunitarie in vigore fino al 2020.
I dati presentati nella sede dell'agenzia regionale di Agripolis, con riferimento al volume appena pubblicato da Veneto agricoltura, proprio su “Investire in agricoltura”, hanno evidenziato di come, in dieci anni, sono calate le superfici agricole, le aziende, la maggiore incisività dei problemi nel settore dell’allevamento, ma anche la crescita e la propensione a investire in innovazione e adeguamento tecnico in agricoltura.
Un comparto produttivo schierato al gran completo che per l'occasione ha visto la presenza dell'assessore regionale all'agricoltura Giuseppe Pan, del direttore di Veneto agricoltura Alberto Negro, dei presidenti delle organizzazioni agricole quali la Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, i rappresentanti del mondo universitario patavino, del settore bancario, collegato via web, il vice presidente commissione agricoltura del parlamento Ue Paolo De Castro, oltre che un pubblico di operatori del settore.
Presenti anche per rilevare in questa sede lo sbilanciamento della Pac che guarda troppo ai paesi del Nord e la necessità di essere quanto più presenti nel dibattito per la definizione delle scelte future, che proprio in questi giorni, a Bruxelles, sono al centro delle discussioni avviate sulla Pac post 2020, con la messa in rete di una consultazione pubblica aperta fino al 2 maggio.
Tornando all'incontro di Legnaro, a illustrare lo scenario dell’agricoltura veneta ci ha pensato Renzo Rossetto di Veneto agricoltura e l'importante mole di dati raccolti e che hanno evidenziato come, nel periodo 2005-2015, le superfici investite nelle principali colture agricole in Veneto sono passate da circa 645 mila ettari a 580 mila, con un calo del 10 per cento. In particolare, sono diminuiti gli ettari coltivati a cereali (meno 20 per cento), a ortaggi (meno 32 per cento) e frutta (meno 23 per cento); in crescita con un più 8 per cento invece la vite, grazie all'effetto Prosecco, e le colture industriali (più 19 per cento), trainate dall’espansione della soia. Anche il numero di allevamenti segna il passo: 3.600 quelli di bovini da latte nel 2015 (meno 60 per cento rispetto al 2005), che registrano la flessione più rilevante; circa 2.200 quelli di suini (meno 45 per cento), in calo anche gli allevamenti di bovini da carne (meno 7 per cento) e avicoli (meno 6 per cento).
Nonostante ciò, l’investimento medio per azienda, evidenzia una maggiore propensione a investire: in crescita, infatti, gli ettari mediamente coltivati per tutte le principali colture (vite e cereali). Negli allevamenti aumenta il numero medio di capi per aziende raddoppiano, ad esempio, il numero di vacche da latte, in crescita anche il numero di capi avicoli (più 45 per cento) e suini.