Mafia Capitale, Libera attacca la prefettura: chiarisca sui mancati controlli

Duro comunicato di Gabriella Stramaccioni. E da Bruxelles il presidente dell’associazione contro le mafie, don Luigi Ciotti: «Mi stupisco di chi si stupisce, corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia. Bravi i magistrati a ricorrere al 416 bis».

Mafia Capitale, Libera attacca la prefettura: chiarisca sui mancati controlli

«Mi stupisco di chi si stupisce di quello che è accaduto a Roma, perché la presenza della corruzione nella capitale era arcinota. Poi che le organizzazioni criminali abbiano una capacità di mutamento impressionante e siano in grado di manifestarsi sempre in forma diversa anche questo è vero, ma la corruzione e la mafia sono due facce della stessa medaglia».
A parlare è il presidente e fondatore di Libera e del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, a Bruxelles in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione per presentare i sei punti della campagna anticorruzione che la sua rete di associazioni sta portando avanti in Italia e in tutta Europa: «Ho stima e riconoscenza per la magistratura e per le forze investigative. I magistrati hanno fatto qualcosa di fondamentale aggiungendo al problema della corruzione l’aggravante mafiosa e ricorrendo al 416 bis (l’articolo del codice penale che designa i reati di stampo mafioso n.d.r.)», ha proseguito Ciotti.
«Per concretizzare il reato non è necessario il controllo del territorio attraverso la violenza bruta, sparando e minacciando. Questa non è una mafia con la lupara», ha detto il presidente di Libera che, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se auspicasse un commissariamento del comune di Roma ha spiegato: «No, bisogna individuare e punire quei politici e quegli amministratori che hanno sbagliato. Non abbiamo ancora scoperto tutto quello che c’è da scoprire».

Ciotti individua due parole chiave nella lotta contro tutte le mafie: responsabilità e consapevolezza. «Non si può essere consapevoli senza essere responsabili – ha spiegato – perché le due cose vanno di pari passo. Una società in cui imperversa la mafia è una società che ruba a se stessa. C’è bisogno che l’Europa imprima quella marcia in più e l’Italia deve riflettere fortemente su tutto questo. Non è stata la stessa Banca d’Italia a parlare di corrotti che siedono regolarmente nei consigli di amministrazione di enti pubblici? Speravamo di avere superato tutto questo ma evidentemente non era così. La storia ci dice che può esistere una politica senza mafie ma che non possono esistere mafie senza il concorso della politica».

E a proposito di Mafia Capitale, dura con la prefettura incaricata delle indagini è Gabriella Stramaccioni, dell’ufficio di presidenza di Libera. Al termine di una tre giorni di formazione organizzata dalla sezione del Lazio del network fondato da don Ciotti, la Stramaccioni ha dichiarato: «Dopo l’indagine Mondo di mezzo e il coinvolgimento di alcune cooperative che operano con i migranti e con i rifugiati, chiediamo chiarimenti anche alla Prefettura di Roma. Riteniamo che ci sia stato, in questi anni, quantomeno un comportamento opaco da parte di chi aveva il compito di controllare e monitorare queste realtà».
«È necessario saperne di più sui mancati controlli che hanno permesso di far crescere il sistema di potere descritto nelle carte dell’inchiesta. Quella cooperativa è stata una bella esperienza di reinserimento lavorativo di ex detenuti inizialmente, ma oggi secondo il capo della procura di Roma Giuseppe Pignatone, è un luogo di potere, criminalità e violenza con principali vittime proprio i tanti lavoratori. Si tratta di un fatto molto preoccupante – continua Stramaccioni – e c’è da chiedersi: com’è potuto accadere senza che nessuno se ne accorgesse? In attesa che la magistratura prosegua il suo corso, attendiamo un chiarimento per rintracciare la catena di responsabilità che ha portato al mancato controllo sulla gestione della cooperativa e capire anche le responsabilità del mondo politico della capitale».

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Parole chiave: Pignatone (2), don Luigi Ciotti (11), Libera (91), mafia capitale (9), Roma (49)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)