La Pasqua in carcere. Dove celebrare è un privilegio
La parrocchia della casa di reclusione due Palazzi è frequentata con assiduità da circa 250 detenuti di quattro sezioni distinte. La Pasqua dentro è il tempo più “tosto” dell’anno liturgico: chiede ai carcerati di prendere in mano la propria vita, accogliere la Salvezza e convertirsi. Il racconto di don Marco Pozza, cappellano della casa di reclusione padovana da otto anni.
La cappella è un ampio stanzone. I banchi sono a semicerchio senza corridoi, di quelli già ne è pieno il Due Palazzi. L’altare in legno è rasoterra, non c’è presbiterio, il tabernacolo in ottone spunta da sotto la croce. Unico abbellimento che salta subito all’occhio sono i vetri colorati, un po’ stinti, che stanno dietro a sbarre rosse affacciate su altre sbarre, le celle al primo, secondo, terzo piano della casa di reclusione di Padova.Se ti avvicini, noti che quei vetri sono dipinti con cura, senza pretese ma con...