Il cinema itinerante. Il Cinéma du Désert è a impatto zero, perché alimentato dal sole
In questi dodici anni, Francesca e Davide hanno portato il Cinéma du Désert non solo nell’Africa sub-sahariana, ma anche in Russia, Romania, Turchia, e Bulgaria.
Il sogno di Davide e Francesca era quello partire. Niente più affitto e bollette da pagare. Hanno acquistato un camion che è diventata la loro casa mobile. “Volevamo andare in Africa e desideravamo dare un di più a questo viaggio – spiega Francesca – e per questo abbiamo contattato l’ong Bambini nel deserto. Avevamo deciso di riempirlo il più possibile con materiale da destinare ai progetti che l’associazione aveva in Mali”.
I due giovani originari di Rovereto, in Trentino, si trovavano in viaggio tra Mopti e Timbuctu, quando la loro casa su ruote si insabbia nei pressi del villaggio di Korientze. “Siamo rimasti bloccati nella sabbia per circa una settimana – racconta Davide –. In quei giorni la gente dei villaggi vicini è accorsa ad aiutarci con grande generosità. Abbiamo deciso di fare loro un regalo immateriale, per ringraziarli del loro aiuto. Sul camion avevamo un piccolo proiettore e abbiamo pensato di allestire per loro una piccola proiezione”. Quella sera, al tramonto del sole, sullo schermo allestito vicino al camion, Davide e Francesca proiettano i cartoon Disney “Alice nel paese delle meraviglie” e “Il libro della giungla”. E d’incanto, la magia del cinema prendee forma nel bel mezzo del deserto del Sahara. “Da quel giorno – afferma Davide – non ci siamo più fermati”.
Il Cinéma du Désert nasce nel 2009. Da allora ad oggi il cinema mobile, che per Davide Bortot e Francesca Truzzi fa da camion, casa e ufficio, viaggia per il mondo via terra portando gratuitamente cinema, gioco e divertimento nelle zone più remote del pianeta.
“Due sono gli scopi alla base di questo progetto – spiega Davide – il libero accesso alla cultura e creare o portare il cinema dove non c’è”.
Il Cinéma du Désert è a impatto zero, perché alimentato dal sole. Grazie al sistema fotovoltaico posto sul tetto del camion, infatti, viene immagazzinata energia sufficiente per 6 ore di proiezioni. Non appena si fa buio, Francesca e Davide posizionano lo schermo su un lato del camion e si trasformano nel fratelli Lumiére del Terzo millennio. E negli occhi di chi segue le loro proiezioni si può ritrovare lo stupore degli occhi incantati del piccolo Totò, il protagonista de “Nuovo cinema paradiso” di Giuseppe Tornatore. Per gli abitanti di alcuni villaggi, infatti, quello è il primo approccio con il cinema.
In questi dodici anni, Francesca e Davide hanno portato il Cinéma du Désert non solo nell’Africa sub-sahariana, ma anche in Russia, Romania, Turchia, e Bulgaria. Il loro camion ha macinato decine di migliaia di chilometri, arrivando a fare tappa anche in Siberia e in Mongolia.
Per i più piccoli ci sono sempre i cartoni animati, mentre per gli adulti vengono proiettati film che hanno sempre come tema il rapporto uomo-natura o lo sfruttamento delle risorse.
“Ovunque ci fermiamo cerchiamo di scoprire la cultura del posto – spiega Davide –. Non siamo dei semplici spettatori, ma desideriamo condividere con la gente che incontriamo storie e culture”.
Col passare degli anni il progetto del Cinéma du Désert è andato ampliandosi. A Francesca e Davide si sono affiancati diversi volontari, che con i due giovani hanno condiviso viaggi e missioni. Anche la famiglia dei due giovani roveretani, sempre accompagnati dai loro cani Yari e Yuma è cresciuta accogliendo due belle bimbe.
Dal 2016, grazie al “Cinema solare itinerante”, il progetto si è arricchito di un capitolo tutto italiano, per far riscoprire, anche nel nostro Paese, in tutta la sua forza la proiezione cinematografica come occasione per uscire dalle proprie abitudini – e dalle proprie abitazioni – per condividere un racconto, un’emozione, una storia un momento assieme. La proiezione stessa diviene occasione per un momento di aggregazione e di incontro. Insieme a “Bambini nel deserto” il cinema itinerante di Davide e Francesca si è, inoltre messo al servizio del pianeta, grazie al progetto “Obiettivo sostenibile” che quest’estate ha fatto tappa a Rovereto, Assisi, Modena, Feltre e Trento, dove sono stati proiettati film dedicati alla salvaguardia dell’ambiente. Il progetto si concluderà il 9 e 10 settembre a Perugia.
L’emergenza Covid ha bloccato – per ora – i viaggi all’estero. Ma il cinema su quattro ruote non si è fermato. E quest’estate ha scelto come cornice le Dolomiti del Parco Adamello Brenta in Trentino. Immerse nella natura, insieme ma distanziati, decine di persone hanno potuto assistere alla proiezione di 14 film a impatto zero.
Per “andare al cinema” gli spettatori hanno dovuto raggiungere il luogo della proiezione a piedi, con la giacca a vento (per ripararsi dal freddo serale). Come poltrona un plaid sistemato sul prato e come impianto audio, le cuffie fornite dagli organizzatori. Poi, come d’incanto, spenta la luce del sole, sotto un cielo ricamato di stelle, la magia del cinema è tornata a regalare gioia stupore a tutti. Ai piccoli Totò del Terzo millennio, così come a chi, bambino, non ha mai smesso di esserlo.