Ciak, azione! Al via "Moscerine Film Festival", quando il cinema è a misura di bambino
Film d’animazione, matinèe per spettatori dai 0 ai 3 anni, laboratori di educazione all'immagine e un concorso cinematografico under 12. Dal 27 al 29 Maggio al Nuovo Cinema Aquila di Roma il primo festival del cinema per ragazzi della Capitale
La settima arte vista con lo sguardo dei bambini, che per tre giorni diventano registi in erba, interpreti, fotografi di scena. E poi film d’animazione, rassegne, workshop e un concorso cinematografico e premiazioni con tanto di menzioni speciali, proprio come alla Notte degli Oscar. Dal 27 Maggio prende il via il Moscerine Film Festival al Nuovo Cinema Aquila di Roma, il primo festival di cinema interamente dedicato ai bambini e alle bambine. Un’iniziativa che vede come partner istituzionali la Regione Lazio, il Municipio V di Roma Capitale, l’Istituzione Biblioteche di Roma e l’Ict Rossellini. A promuoverla è l'associazione culturale Le Moscerine, “da anni impegnata in progetti creativi dedicati ai ragazzi, con corsi di fotografia, filmmaking, scenografia e costume - spiega il direttore artistico Steve Della Casa - Perché l’alfabetizzazione dei bambini si baserà sempre di più su un corretto e consapevole utilizzo dell’immagine”.
Una tre giorni ricca di film e corti di animazione, con proiezioni in prima serata per i ragazzi, e Matinée riservati a famiglie e bambini dai 0 ai 3 anni. Un evento partecipato, condotto dai ragazzi, che modereranno le proiezioni realizzate dalle scuole e nell’ambito del primo Concorso competitivo di cortometraggi under 12.
“Circa 50 i lavori pervenuti da tutta Italia, scelti per la spinta creativa, la spontaneità e l'originalità.“Aspetti su cui è stata impostata la classifica che premierà, come in qualsiasi festival che si rispetti, il miglior film e il miglior attore o l’attrice più brava - spiega a Redattore Sociale Maria Fares, produttrice del film d'animazione “La gabbianella e il gatto”(1998) e presidente della giuria, fra cui figura Gabriele Mainetti, regista del film “Lo chiamavano Jeeg Robot” (2015) e di “Freaks Out” (2021), vincitore di sei David di Donatello. Si va dalle piccole fiction ai documentari alla fantascienza all'horror, fatti con il cellulare da classi o da singoli, con temi che spaziano dal vissuto quotidiano al tema della multiculturalità e dell’integrazione, fino al bullismo. “Argomento questo trattato dai bambini con ironia, sarcasmo e leggerezza, senza togliere nulla al problema e alla gravità del fenomeno”, assicura Maria Fares.
“Parlarne nelle scuole, attraverso il mezzo audiovisivo, può dare un contributo significativo”, ribadisce Mirko Cazzato, che ha fondato nel 2016 l’associazione “MABASTA” (Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti), insieme alla sua classe dell’Istituto tecnico economico Galilei-Costa-Scarambone di Lecce. "Spieghiamo agli alunni come comportarsi in caso di abusi e come prevenirli, ad esempio, ricordando di non pubblicare immagini poco adatte al contesto. E di non rimanere indifferenti di fronte a chi pubblica foto o video su gruppi Whatsapp di coetanei maltrattati o derisi”.
Previsti, durante il festival, anche laboratori di educazione all'immagine per bambini dai 7 ai 12 anni. “Attività purtroppo considerata secondaria nelle scuole, nonostante l’obbligo ministeriale. Un paradosso, visto che i bambini sono immersi in una realtà fatta di immagini e che hanno spesso in mano il cellulare dei genitori. Per questo è necessario fornire loro gli strumenti affinchè possano utilizzare questi mezzi con consapevolezza e in modo critico, combattendo l’analfabetismo visivo”, aggiunge Fares.
Una kermesse che si va ad aggiungere a manifestazioni e trasmissioni che hanno dato spazio ai contenuti prodotti dai bambini. Dalla Biennale del Cinema di Pisa (da tempo sospesa) al “Marano Spot Festival” di Napoli, che ancora resiste, al Giffoni Film Festival. Mentre sul piccolo schermo vanno ricordati programmi come “Screensaver” (2002 -2008), andato in onda su Raitre. E durante il lockdown “Diario di casa” (2020), su Rai YoYo, che ha accompagnato bambini e famiglie in quei mesi difficili. “Abbiamo ricevuto più di 7000 video testimonianze dai bambini rimasti a casa. Molti fatti con l’aiuto dei genitori, altri da bambini in autonomia, proprio come i video in concorso”, ha ricordato Maria Mussi Bollini, vice direttrice di Rai Ragazzi, media partner del Moscerine Film Festival, prossimamente ospite di Internazionale Kids a Ferrara, dell'Isola del Cinema a Roma e del Festival della legalità e del cinema di Fiumicino, per poi raggiungere il Messico.
Un’occasione per ritornare a parlare di cultura audiovisiva per ragazzi, soprattutto dopo la pandemia, durante la quale sono stati proprio gli under 12 che hanno più subito il peso delle restrizioni.