"Oltre ogni cosa": il conforto dell’amore, se la vita diventa calvario
L’irrompere di una paralisi totale nella vita di una pianista di successo a causa di un incidente stradale e il dolore del marito nell’accettare la situazione. Nel libro di Claudio Volpe, l’amore "trascende le contingenze, gli intralci esistenziali lungo il cammino"
Anche se il romanzo "Oltre ogni cosa" (Laurana editore) è dedicato "a chi continua a coltivare la speranza", il talentuoso 31enne catanese Claudio Volpe - tre suoi libri sono stati candidati al Premio Strega - affronta temi spinosi e drammatici, come l’irrompere di una paralisi totale nella vita di una pianista di successo a causa di un incidente stradale, il dolore e la fatica del marito nell’accettare la situazione e nell’elaborare i sensi di colpa per non averla protetta, la paura di non farcela, il nodo del fine vita. Eppure l’amore "trascende le contingenze, gli intralci esistenziali lungo il cammino" ed è solo per amore "che si affronta la vita anche quando è un calvario". Alba, "ridotta a un corpo inerte", scopre il conforto di un assistente sessuale, Carlo, che poi diventa un amico anche del marito Pietro. Le pagine più luminose sono proprio quelle in cui la coppia cerca di trovare nella sofferenza alcune scintille (raffigurate in copertina) come la meraviglia di sorridere ancora, insieme a percorsi inediti che confermano il loro profondo legame. Timori e dubbi lasciano spazio a questo sentimento possente, capace di resistere a un cambiamento radicale rispetto al passato condiviso. Perché "il male di vivere, se affrontato insieme, può diventare gioia di esistere".
(La recensione è tratta dal numero di luglio di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)
Laura Badaracchi