Le Sale della Comunità Acec riflettono on line sull'incertezza legata alla pandemia
Cinema e teatri parrocchiali sono stati tra le prime realtà a chiudere, all’indomani dello scoppio dell’epidemia «e forse saranno tra le ultime a ripartire»: lo afferma don Alessio Graziani, presidente vicentino e triveneto di Acec, associazione che riunisce circa 600 sale della comunità a livello nazionale, 95 nel Triveneto (che nel 2018 hanno staccato 720 mila biglietti, pari all’8 per cento del mercato cinematografico).
Pur nell’incertezza il lavoro dell’Acec non si è mai fermato, «soprattutto per tentare di capire cosa vorrà dire essere una sala della comunità alla luce di questa pandemia. Le sale promuovono esperienze culturali e di socialità. Se c’è una cosa che ci preoccupa è che si perda il gusto e il valore della visione condivisa di un film».
Per questo Acec Triveneto, per motivare i propri volontari, ha organizzato due serate di riflessione in video conferenza... lavorando sui film. La prima si è tenuta il 13 maggio, a partire da Parlami di te; la seconda sarà il 20 su La sfida delle mogli. «Rifletteremo su come il “lockdown” della vita può essere occasione per scoprire nuovi valori».