Droghe. Il Cnca sul caso di Terni: “Meno repressione, più riduzione del danno”

Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza esprime preoccupazione “per la chiave repressiva” del dibattito pubblico e le conseguenti azioni istituzionali dopo la morte dei due adolescenti. “Laddove in campo c’è la Riduzione del danno le morti scendono”

Droghe. Il Cnca sul caso di Terni: “Meno repressione, più riduzione del danno”

Meno repressione, più riduzione del danno. Dopo la morte dei due adolescenti di Terni in seguito all’intossicazione da una o più sostanze psicoattive, il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) esprime preoccupazione “per la chiave unicamente repressiva che sta prendendo il dibattito pubblico e le conseguenti azioni istituzionali proposte in merito alla morte dei due adolescenti” e chiede “l’immediata attivazione, non solo in Umbria ma su tutto il territorio nazionale, della Riduzione del Danno prevista dal governo nei Livelli essenziali di assistenza che le Regioni sarebbero tenute ad assicurare nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”.

Secondo il Cnca, in queste settimane “i media si sono fatti portavoce di un dibattito pubblico e istituzionale basato su slogan, termini sterili e luoghi comuni, a partire dalla solita presunta emergenza droga - si legge nella nota -. Proprio su questo, ci teniamo a ricordare che secondo l’ultima Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze, con dati 2018 e presentata al Parlamento nel dicembre scorso, le sostanze illegali hanno provocato la morte di 334 persone, rispetto alle 93 mila attribuibili annualmente al tabacco (il 14% di tutte le persone decedute) e alle 40 mila uccise da malattie correlate all’alcol”. Riguardo alle azioni istituzionali da mettere in campo, il Cnca sottolinea “l’assenza a Terni di una qualsiasi unità di strada o progetto di Riduzione del danno - spiega la nota -. L’ultima attività di questo tipo, peraltro di affiancamento o supporto al Servizio Dipendenze (SerD) e con rari presidi all’esterno, risale ormai a 10 anni fa. Anche il progetto Notti Sicure in Umbria, che interveniva in tutta la regione nei grandi eventi del divertimento con postazioni chillout, primo soccorso, spazio informativo, ristoro e servizio di drug checking (analisi rapida delle sostanze), è ormai finito e potrebbe essere replicato se fosse rifinanziato”.  Per il Cnca, la stretta repressiva è “inefficace nel prevenire le morti - continua la nota -. Anzi, è controproducente: rischia di spaventare e allontanare persino dai servizi di emergenza, mentre laddove in campo c’è la Riduzione del danno le morti scendono e le overdose calano fin quasi a scomparire Grazie alla Riduzione del danno, il mondo adulto attiva un dialogo alla pari, non giudicante, con i giovani, attraverso una corretta informazione che mira a creare consapevolezza nelle loro scelte, riducendo così danni e rischi legati ai consumi (e quindi anche le potenziali vittime). Arrivando anche a prendere in carico quelli problematici che chiedono aiuto”. Secondo il coordinamento delle comunità, in Umbria “appare ancora più importante puntare sulla Riduzione del danno - continua la nota -. A quanto pare le overdose erano in crescita anche nella stessa Terni, ben prima del clamore mediatico suscitato da queste ultime due tragiche morti”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)