Disabilità, Stefani: “Confronto aperto a regioni e comuni”
Il ministro interviene alla Conferenza nazionale Anmic e rilancia la collaborazione e il confronto delle Istituzioni con le associazioni rappresentative del mondo della disabilità. L’Anmic sottolinea la necessità di superare la grande difformità territoriale fra Regioni
“Riprogettare insieme e imparare dalle difficoltà di un anno che ha messo in luce tutte le lacune del sistema Welfare per i cittadini con disabilità, perché l’esperienza di quest’anno non sia buttata al vento”. E’ l’auspicio espresso dal ministro per le disabilità Erika Stefani intervenuta ieri alla Conferenza nazionale Anmic in corso a Roma. Secondo Stefani occorre “rafforzare la collaborazione e il confronto costruttivo delle Istituzioni con le associazioni rappresentative del mondo della disabilità, come la Anmic, da oltre 60 anni impegnata nella tutela dei disabili”. Un’occasione da cogliere, coinvolgendo subito il coordinamento del ministero delle disabilità, ma estendendo il confronto a 360 gradi anche con Regioni e Comuni, come peraltro auspicato dal Presidente nazionale Anmic Nazaro Pagano in questo incontro.
“Una delle nostre maggiori criticità – aveva al riguardo evidenziato il Presidente Amnic Pagano nella relazione di apertura - rimane infatti la grande difformità territoriale fra Regioni, sia dei servizi offerti sia dei fondi utilizzati per disabili e per la spesa sociale nel nostro Paese”. “Il problema delle difformità territoriali è un problema strutturale sul quale lavoreremo insieme”, ha risposto Stefani: “Il messaggio Anmic che dà il titolo al vostro incontro, ‘riprogettare il futuro dei disabili’ coglie pienamente il senso della sfida che abbiamo davanti. Sotto questo profilo abbiamo prontamente avviato una necessaria interlocuzione con la Conferenza Stato Regioni, perché si possano coinvolgere le regioni in un percorso virtuoso ed elaborare insieme nuove strategie. Stesso impegno di confronto lo abbiamo avviato anche attraverso un tavolo di lavoro con i Comuni attraverso Anci. Perché il mondo della disabilità attraversa tutte le tematiche, è trasversale, e con tutti suoi protagonisti, associazioni e istituzioni, deve poter coprogettare, lavorare insieme in rete”, ha concluso Stefani.