"Apprendo", cinque azioni per vivere al meglio l'esperienza scolastica
È uno degli 83 progetti di contrasto alla povertà educativa selezionati da Con i bambini. Coinvolge 25 realtà di Rimini e Forlì-Cesena, tra cui 5 scuole e punta a raggiungere 2.500 alunni in 2 anni, oltre 500 famiglie e 100 operatori. La prima azione? La colazione a scuola, insieme, per aiutare i bambini a fare gruppo
RIMINI – Fare colazione, insieme, prima dell'inizio dell'orario scolastico. È una delle azioni previste da “Apprendo – A pancia piena rendo meglio”, uno degli 83 progetti selezionati (su 432) da Con i bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile per la fascia di età 5-14 anni. “L'iniziativa riguarda i bambini e i ragazzini delle prime classi di elementari e medie che non si conoscono ma che staranno insieme per cinque e tre anni e che, in questo modo, possono sperimentare un ingresso più soft nella scuola”, spiega il progettista Claudio Chiani. Al di là della colazione, l'obiettivo è fare educazione alla conoscenza dell'altro, al lavoro in gruppo. “Ne faremo anche a tema, ad esempio in inglese o altre lingue straniere perché i bambini possano sperimentarle in concreto o utilizzeremo gli oggetti della colazione per insegnare la matematica – continua Chiani – Partiremo a settembre, nel frattempo faremo formazione per gli educatori che andranno nelle scuole e lavoreremo sui materiali didattici”. Anche gli insegnanti e i genitori saranno coinvolti in colazioni di gruppo, “utili ad esempio per smorzare le incomprensioni che, sul lungo periodo, si possono generare se ci si parla solo via whatsapp. L'idea è quella di fare comunità e far vivere la scuola in maniera diversa”. Sono 25 le realtà di Rimini e Forlì-Cesena che partecipano al progetto, con capofila la cooperativa riminese Il Millepiedi, di cui 5 scuole e altri 20 partner che operano nell'ambito dell'educazione. Circa 2.500 i bambini che si vogliono coinvolgere in 2 anni, oltre a un centinaio di operatori e più di 500 nuclei familiari.
La seconda azione prevede gemellaggi virtuali tra le classi prime di altre regioni italiane o Paesi europei attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie. “L'obiettivo è un confronto tra bambini di diverse città o Paesi per uno scambio di conoscenze – spiega Chiani – In programma ci sono anche attività per insegnare ai genitori l'uso corretto delle nuove tecnologie”. La terza azione riguarda il potenziamento delle competenze degli studenti di origine cinese, “con recupero dei compiti, corsi di italiano ad hoc e incontri con i genitori”. La quarta azione si chiama “A scuola con i figli” e intreccia problematiche sociali che riguardano, in particolare, le mamme di origine straniera “spesso poco inserite nel tessuto sociale del territorio – continua Chiani – L'idea è di far conoscere loro la scuola facendole partecipare a corsi specifici o grazie a un servizio di informazioni sui servizi del territorio”. L'ultima è invece quella che riguarda le attività extrascolastiche nei territori in cui sono meno presenti. (lp)